Week #4: A volte ritornano…
La NFL è un campionato particolare. Guai a dare morta una franchigia prima della metà del campionato. Sembra cortissimo ma ci sono squadre che cambiano e si evolvono nel giro di quei fatidici quattro mesi.
Nella quarta giornata, quando la maggioranza delle squadre ha fatto un quarto di strada, i Falcons si confermano una forza di prima grandezza, la propria capacità in attacco è conclamata, quello che sta stupendo è la propria capacità difensiva. Il 4-0 stagionale nasce da questo, infatti Dan Quinn è stato capace di portare la sua esperienza di DC da una squadra difensivamente dominante come i Seattle Seahawks. Anche se i detrattori dicono che nelle prime nove giornate hanno solo gli Eagles e Cowboys come avversari degni, (le altre squadre sono Giants, Texans, Redskins, Saints, Titans, Bucs, 49ers), e nelle ultime otto hanno i Colts i Vikings e i Panthers due volte, che possono impensierirli, questo è un team che merita tutto il rispetto possibile. Tra l’altro nella NFL non esistono squadre che entrano in campo già battute, e la dimostrazione arriva dallo spirito battagliero che Jacksonville, Tampa, Tennessee, Cleveland e Oakland stanno mettendo in campo. Per esempio i Cleveland Browns, gli Oakland Raiders e i Jacksonville Jaguars sono stati fortemente competitivi Domenica, anche se alla fine hanno perso. Per i Browns, il costo enorme è venuto da una sanzione di offside contro Tramon Williams contro i San Diego Chargers regalando al kicker Josh quelle cinque yards che hanno portato il tentativo di kick alle 34 yarde per dare al team di casa una vittoria per 30-27.
A Chicago, i Raiders hanno dimostrato, ancora una volta, che sono un’ottima squadra di football. C’è talento ma non in ogni reparto ed anche se c’è un ottimo coach, una cattiva gestione della parte finale della partita, ha portato ad una sconfitta. Jacksonville ha avuto l’opportunità di spedire la squadra di Andrew Luck a 1-3. Purtroppo per loro il coach Gus Bradley e Jason Myers hanno fatto del loro, con anche due tentativi dalle 53 e dalle 48 calciati fuori, per perdere il match. Queste squadre come le altre citate, si dimostrano competitive. Certo, un’altra cosa è superare l’ultimo ostacolo e vincere, soprattutto se incontri i Falcons di quest’anno.
Non sembra proprio il campionato di Philadelphia, al momento. E’ finita ultima di Division, sicuramente rimediabile, visto il lotto delle avversarie, ma preoccupante guardando il gioco. La OL, soprattutto al centro continua a non funzionare, nonostante che Bradford abbia lanciato tre TD nel secondo tempo, complice la solita, generosa secondari a di Washington soprattutto nei pass profondi. Nella quinta affronta i Saints in casa, e non è più tempo di fare sconti a nessuno. La difesa, che dovrebbe tenere in piedi il team in questi momenti , si è fatta trapassare nell’ultimo quarto da un drive gestito sull’asse Cousins- Garcon per 90 yards e 15 giochi fino al TD, proprio in quel territorio in cui di solito cade Capitan Kirk. La verità è che Murray continua a non incidere e che questa volta neppure Mathews e Sproles hanno preso in mano il bandolo, affidando al braccio di Bradford l’attacco sul pass che ha raccolto 233 yds, rimediando anche 5 sacks dalla difesa dei Redskins mai così prolifica quest’anno, ma che soprattutto ha tardivamente messo in moto l’attacco, dopo un primo tempo a 92 yards. Siamo ancora in attesa che Kelly ci stupisca con un gioco che giustifichi i cambiamenti da lui voluti, da Foles a Maclin a Mathis fino ad andare a D- Jax. L’uomo è geniale e merita sempre credito, però e forse, non infinito.
Soliti Rams. Sembra che gli calzi a pennello il ruolo di ammazzagrandi. Battono i Seattle. Perdono due partite consecutive, una dai Washington Redskins e una dagli Steelers ( e ci sta) . Poi, vanno in Arizona e battono una squadra imbattuta e con un grande credito da parte della critica. Questi sono i St. Louis Rams sotto Jeff Fisher. Continuano, come detto già, sulla falsariga della scorsa stagione quando hanno battuto Seattle, Denver, Kansas City ed Arizona. Domenica hanno trapassato la difesa dei Cardinals con il rookie running back Todd Gurley che ha messo insieme 146 yards su 19 tentativi per 7,7 yards di media. Nel frattempo, Nick Foles ha completato 16 su 24 pass per 171 yards con tre touchdown e nessun intercetto. Con la difesa dei sette che ha a disposizione e se trova un credibile gioco sulle corse, questo è un team che può dire la sua per la battaglia nella NFC West. Sempre che trovi un minimo di continuità.
A proposito di Seattle, nel Monday Night si è dimostrata l’importanza di Chancellor per questa squadra, non solo per il famoso pugno, ma anche per l’aumentata efficienza della secondaria, ma i punti interrogativi sono ancora troppi per credere che i problemi siano risolti. L’attacco si regge su Wilson ma è molto rischioso sottoporre il quarterback ad un continuo attacco come quello che si è visto contro i Lions. Sei sacks e due fumble, tanti colpi e troppi rischi. Purtroppo la OL non è strutturata per reggere gli impatti ed è sempre inspiegabile la mancata chiamata a Mathis, soffiato dai Denver, dove dà secondi preziosi a Manning. In più oltre ad essere orfano di Lynch, il team ora perde per distorsione Fred Jackson, costringendo il front office ad inseguire una soluzione tampone, soprattutto sapendo quanto importanti sono le corse negli schemi offensivi di Seattle. Da parte loro i Lions sono molto meno brutti del loro 0-4. Se ricominceranno a trovare una certa efficienza difensiva, per la squadra ancora le possibilità di una buona stagione non sono perdute, anche se la NFC North ha due team come i Packers e i Vikings da affrontare.
Joe Philbin è andato. Bene o male il team deve trovare un po’ di aggressività e la voglia di combattere che sembrava totalmente perduta. Il talento nel roster non manca. E’ vero che la AFC East sembra una division di ferro,quest’anno, ma i Dolphins possono smettere di essere il vaso di coccio.
Jameis Winston è un quarterback rookie, e questo è chiaro a tutti, ma sembra che il giovane stia mostrando i tormenti della sua ultima stagione con i Seminoles. Ha completato 26 su 42 pass per quasi 290 yards con due touchdown e ben quattro intercetti. Non vuol dire che non avrà un grande futuro in NFL, vuol semplicemente dire che avrà bisogno dei giusti tempi di adattamento in NFL. Non tutti si chiamano Russell Wilson.
I Kansas City Chiefs sono un’ottima squadra. Non manca nulla per essere una grande squadra. Affrontando un’altra ottima squadra, Alex Smith ha completato 31 su 45 per 386 yards; Jamaal Charles ha messo insieme 145 yards totali su 17 tentativi, tra corse e pass; Jeremy Maclin ha avuto 11 ricezioni per 148 yarde. Kansas City ha messo insieme la mole enorme di 461 yarde. Quello che Andy Reid deve assolutamente risolvere è l’efficienza in Red Zone. Domenica 0 su 3. Smith non trova WR e deve trovare loro e non solo le corse o Travis Kelce, se non vuole essere prevedibile, se il team si vuole smuovere dal 1-3, deve cambiare in breve tempo. Tutti i meriti del mondo ai Bengals, che sempre più si dimostrano continui quest’anno. I derattori aspettano lo jo-jo di Dalton ma Big Red sembra abbia una solidità finora vista a sprazzi. Se ritorna a farsi rivedere il Jeremy Hill visto Domenica, c’è da giurare che saranno dolori per tutti.
Poveri San Francisco 49ers. Era già tutto previsto. La difesa di Green Bay ha camminato sulla OL andando a sackare sei volte un inconsistente Colin Kaepernick. Tutto l’attacco ha messo insieme 196 yds e 57 le ha corse Kaep da solo, in totale sono una trentina in più di quanto ne hanno corse i Packers. E il team di Green Bay è pass friendly. Sembrano lontanissimi i tempi in cui i 49ers erano la bestia nera di Green Bay ed in cui la franchigia era abbonata alle finali di stagione. Certo Kaepernick ha tutte le colpe del caso, impreciso nel pass( con zero TD e un intercetto), sono tre partite su quattro che non lancia un pass da TD. Se ha fretta pasticcia e se ha tempo lancia impreciso o non vede ricevitori liberi. L’ ex allenatore dei Dallas Cowboys Jimmy Johnson ha detto in maniera ingenerosa, che i 49ers dovrebbero “cercare un altro quarterback”.Il team ha 48 punti in quattro partite, di cui 10 nelle ultime due settimane, ma non si può anche non coinvolgere il coaching nelle responsabilità. In poche parole, anche il play-calling era inguardabile nella sconfitta contro Green Bay.
I Minnesota Vikings mancano del passo finale per fare il salto di qualità. Hanno giocato bene contro una squadra imbattuta come i Broncos. Tuttavia, la giovane squadra non ha semplicemente abbastanza spinta per superare l’ostacolo finale. Teddy Bridgewater ha dovuto sopportare la proverbiale pressione di Denver per tutta la partita ed ha raccolto sette sacks che per una ragione e per l’altra, hanno finito per affossarlo. Eppure ha giocato dando il suo massimo, è giovane e capace, ma bisogna essere qualcosa in più per sopravvivere ad una pass rush di quel livello. Alla fine ha raccolto 27 su 41 con 269 yards con un touchdown e un costoso fumble. Servono fondamentali d’attacco per affrontare squadre così ben attrezzate, tracce pulite con velocità d’esecuzione, precisione nel mettere in moto i WR e un Adrian Peterson che possa sfruttare al meglio l’alternativa.
Dallas sempre negli infortuni, trova la seconda sconfitta consecutiva. Certo Drew Brees ha gettato un walk-off touchdown ( 400 in carriera) ed ha resuscitato i New Orleans Saints, ma ha colpito a morte una squadra gravemente ferita. L’infortunio di Lance Dunbar è l’ennesimo grano di un infinito rosario, in cui esce di scena un running back leader di ricezioni nella NFL. Tra l’altro uno dei migliori linebacker interni della Lega, Sean Lee non riesce a mantenersi in buona salute. E’ sempre più complicato per il team mantenersi a galla, in attesa si rivedano Romo, Bryant e Gregory. Con in arrivo le partite contro i New England Patriots, i New York Giants e Seattle Seahawks, c’è il rischio, serio, che la squadra finisca per affondare.
Baltimore è ancora viva. Un premio particolare al kicker Justin Tucker, che ha realizzato un field goal da 52 yard, completando una vittoria contro una squadra un po’ fuori identità con Vick dietro al centro ma che ha saputo stare aventi anche di 13 punti. Di sicuro non sono guariti i Ravens, e Flacco sembra lontano dallo smalto dei suoi playoff, ma hanno con Forsett, Tagliaferro e Campanaro un backfield su cui possono fare affidamento in questi tempi di magra.
Ci sono volute quattro partite, ma alla fine i Chicago Bears hanno trovato la prima vittoria, a spese degli Oakland Raiders. Abbiamo già detto che il problema non era certo Jay Cutler e infatti, in occasione del suo ritorno ha lanciato due touchdowns, senza ovviamente farsi mancare il classico intercetto. Negli ultimi due minuti di gioco, Cutler è stato in grado di sostenere un drive abbastanza lungo per portare Robbie Gould a segnare dalle 49 yarde con soli sette secondi rimasti sul cronometro. Giusto una boccata d’aria per il coach John Fox, che già annaspava.
I Denver vincono, nonostante Peyton Manning. Lo so, è provocatorio, ma questo team vince di grinta e di difesa per 23 a 20 contro i Vikings. Il grande quarterback lancia più intercetti che TD e non è la prima volta. Lo score 17 su 27 con 213 yards non sono numeri da lui, ma probabilmente i tifosi dovranno farci l’abitudine per tutta la stagione, e sempre più diventerà fondamentale il running game per il team, soprattutto quando si incroceranno squadre molto ben attrezzate nella secondaria.
La squadra che non t’aspetti nella NFC East, i New York Giants. Tra gli infortuni dei Dallas e i misteri di Philly ecco emergere il Big Blue Team, dopo le prime due sconfitte dell’anno. Contro i Bills, hanno triturato quella che doveva essere una grande difesa impostata dal guru Ryan. Il running back Rashad Jennings ha corso per un fantastico TD da 51yard su catch e Eli Manning è efficiente e non spettacolare, ritrovando il gioco offensivo che vuole McAdoo, completando 20 su 35 per 212 yards e tre touchdown.
I Redskins hanno vinto una partita che hanno rischiato di perdere, come contro i Dolphins. Quando Cousins non si fa intercettare, quasi sicuramente il team vince. Fosse facile. Il team gioca bene soprattutto in difesa nella linea a sette e nella OL, la secondaria era e resta un buco nero, trapassata come burro da due lanci profondi che volano per un tempo infinito.
Gli Houston Texans hanno un problema. Il quarterback. Ryan Mallett è stato assolutamente inefficace, portando a termine meno della metà dei suoi tentativi di pass per 150 yards e un intercetto prima che il team ottenesse qualcosa, nel terzo quarto, quando la squadra era sotto 42-0. Arian Foster è stato un fiasco totale dopo il suo recupero dall’ intervento chirurgico all’inguine. Ha avuto un fumble, ha toccato la palla otto volte, guadagnandosi solo 10 yards su corsa e il team in totale ha messo insieme 54 yarde sulla terra. I Texans hanno solo una vittoria, ed è stata ottenuta contro i Tampa Bay Buccaneers. Finora la squadra ha segnato solo 77 punti totali. Forse sarà il tempo, di nuovo, di Hoyer sotto il centro, contro gli Indianapolis Colts.