Week 10: Chicago Bears @ St Louis Rams Recap
Non doveva succedere ma è successo: sul turf dell’Edward Jones Dome avviene l’esatto contrario di quello che tutti avevano pronosticato.
Ingabbiati da una difesa Bears che lascia a 45 yards corse e un solo TD il fenomenale rookie Todd Gurely e annichiliti da un attacco capace di andare quattro volte in End Zone, i padroni di casa dei St Louis Rams cedono agli underdog dei Chicago Bears per 37 a 13.
La partita, a onor del vero, comincia come tutti si aspettavano: Nick Foles e Todd Gurley prendono la squadra per i capelli e la trascinano in territorio avversario senza tante difficoltà, col giovane RB che riceve, corre e salta avversari come se nulla fosse. Neanche tre minuti di gioco e il #30 è già in End Zone per il momentaneo vantaggio Rams, mentre la difesa di Chicago, pronosticata come perdente in questa sfida, resta al palo.
Scende in campo l’attacco Bears che fronteggia oggi una delle difese più toste della lega, la quinta migliore nella lega e capitanata dalla coppia Robert Quinn–Aaron Donald, in un match up che sembra impari.
Dalle proprie 14 yard Jay Cutler pesca il TE Zach Miller con un passaggio laterale il quale riceve e subito si trasforma in running back, evita un placcaggio, sfrutta un blocco di Alshon Jeffery e mette il turbo verso la End Zone avversaria, dando polvere e terra ai DB lanciati al suo inseguimento: 86 yard di cavalcata e pareggio Bears.
Il primo quarto si chiude con un Field Goal per parte, 10-10.
Da qui in poi la difesa di Chicago cambia faccia e nei seguenti tre quarti di football impedirà ai Rams di arrivare in meta, obbligandoli a segnare solo su Field Goal.
Anche l’attacco gira bene con una linea offensiva sugli scudi che a fine partita avrà concesso solo due sack ad una delle pass rush più concrete del campionato; anche gli altri fanno il loro dovere e dopo pochi minuti Cutler è già sulle 6 yard di St Louis. Da qui, nel bel mezzo di una QB hurry, pesca di nuovo Miller il quale riceve direttamente in End Zone il TD del sorpasso.
St Louis è incapace di reagire e sui successivi drive non può fare altro che ridursi al Punt. Chicago invece carbura senza sosta e a cinque minuti dall’Half Time, partendo dalla proprie 17, Cutler pesca Jeremy Langford tutto solo nel mezzo, il quale parte per un’altra sgroppata (stavolta di 83 yard) verso la zona di meta avversaria. Terzo Touchdown.
Il terzo quarto non regala grandi emozioni, come ormai da tradizione per Chicago, ma questa volta il confronto è fra due difese che lavorano bene limitando gli attacchi avversari.
In quindici minuti di gioco si concretizza solo un Field Goal di St Louis che accorcia le distanze 24-13.
Sarà l’ultima volta che i Rams mettono dei punti a referto.
Il quarto quarto è un assolo Orange & Navy, tanto in attacco quanto in difesa; a parte un fumble di Ka’Deem Carey raccolto da Aaron Donald e riportato verso il territorio avversario per 40 yard, l’attacco di Chicago gira come un ingranaggio perfettamente oliato, aiutato da una difesa che resta in campo il giusto e che sbarra ogni porta alla corazzata Foles-Gurley.
St Louis, al culmine della disperazione, tenta anche un fake punt che però si traduce in un inutile incompleto mentre Cutler & Co portano Robbie Gould a segnare altri due FG per un vantaggio di 30-13.
Non contenti i Bears arrivano ancora una volta in Red Zone e avanzano fino alla linea dalle 6 yard, posizione da cui parte l’ennesima corsa di Langford il quale si fa beffe della DL avversaria andando in scioltezza a TD.
37-13 e partita finita tra lo stupore generale.
In Conclusione è facile tirare le somme di questa gara: è successo tutto il contrario di quanto era stato preventivato.
Todd Gurley, che dall’alto della sua stratosferica stagione d’esordio era dato per mattatore certo di una difesa spesso inconsistente finora, soprattutto sulle corse, è stato debitamente ingabbiato e primo drive e relativo TD a parte non ha prodotto gran che per tutta la partita: 45 yard corse e quell’unica segnatura a referto. Per fare un veloce paragone Jeremy Langord, l’altro RB rookie in campo alla sua seconda gara da starter, ne ha corse una volta e mezza, 73.
Sul piano del passing game, Nick Foles è stato abbastanza inconcludente chiudendo con 17/36 per 200 yard, zero TD e un Intercetto.
Dall’altro lato invece, Jay Cutler è salito in cattedra contro una difesa solidissima, mettendo sul tavolo una prestazione quasi perfetta: 19/24 per 258 yard, 3 TD e zero INT (!).
A livello difensivo, l’armata Quinn-Donald non ha prodotto quanto ci si aspettava, andando a scontrarsi contro un’OL avversaria davvero concentrata mentre la loro secondaria non ha saputo aver ragione del quartetto Miller-Jeffery-Langford-Bennett.
Il TE #86 infatti ha giocato la sua seconda gara-spettacolo consecutiva, ricevendo 107 yard (86 longest) e segnando due TD, mentre il rookie RB ha aggiunto alle 73 yard corse ben 109 yard ricevute (83 longest), per un totale di altri due TD. Alshon Jeffery e Martellus Bennet, dal canto loro, han giocato una buonissima prova “operaia”, finita senza segnature personali ma caratterizzata da un ottimo gioco fatto di ricezioni e blocchi chiave.
Più che bene anche la difesa dei Bears che, priva dell’uomo di punta Pernell McPhee, scende in campo intenzionata a farsi valere e finisce col permettere ai Rams di segnare un solo TD e due calci; a completare la bacheca dei trofei troviamo un sack di Lamarr Houston (contro una OL tra le migliori della lega), un INT di Willie Young e un Fumble forzato e ricoperto di Shea McClellin, oltre ad una buonissima prova della secondaria davvero stretta attorno ai ricevitori di St Louis e dei LB sempre attenti sulle corse.
In questa giornata caratterizzata dai “redivivi”, Chicago ritrova la sua identità di squadra ostica, fatta di una difesa davvero solida e, per una volta, di un attacco preciso che manda avanti un po’ tutti e non crea troppi Tournovers (gli zero INT di Cutler sono da sottolineare e ricordare).
St Louis, incatenata nei suoi punti forti e trafitta in quelli deboli, non può fare altro che sciogliersi e lasciare che gli avversari sbanchino in casa sua.
Al netto della fortuna che ogni tanto colpisce tutti, da questa gara ne escono decisamente male Foles e il suo staff, mentre Fox e compagnia gonfiano il petto facendo intravedere miglioramenti che a Chicago erano attesi come l’acqua nel deserto.
Mentre Green Bay cede in casa sotto i colpi dei Lions ultimi in division, Chicago resta magicamente in corsa per una NFC North di livello davvero scarso; vedremo nelle prossime 3-4 gare cosa riserva al campionato questa Division.