Il TNF visto dai Jaguars: non tutto è oro quello che luccica
Mi accingo a buttare giù queste poche note riguardo al TNF di stanotte, e mi rendo conto, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che i Jaguars, pur con tutti i nefasti rivolgimenti che ci sono stati quest’anno, gli infortuni, le scelte sbagliate, gli errori dei singoli giocatori… sono ancora lì a pochi passi dalla possibile vittoria divisionale che manca ormai da una vita e mezzo (1999) che riporterebbe Jacksonville ai playoff dopo otto lunghi anni quando Jack Del Rio e David Garrard andarono a giocarsela al Divisional nientepopodimenoche al Gillette contro New England, che quest’anno ci ha rifilato più di cinquanta prugne in una volta sola.
I Jaguars di oro vestiti stanotte, iniziano una strada che definire ostica sarebbe pura presunzione: le due gare contro Tennesse, una squadra non certo irresistibile, saranno alternate dalla visita dei San Diego Chargers (2-7) nel nord della Florida, e saranno seguite dall’importantissima gara sempre all’EverBank contro i Colts (4-5), per poi finire più in salita con Atlanta (6-3), e le trasferte contro New Orleans (4-6) e Houston (4-5).
Inutile però girare attorno al problema: possiamo affrontare squadre scarse che più scarse non si può, ma se manca la qualità del proprio gioco, si va poco lontano. Per questo già dalla gara di stasera, contro i Titans (nei 20 precedenti scontri, dieci vittorie a testa) occorrerà che gli sprazzi di bel gioco sia offensivo che difensivo, siano non più sprazzi ma macchie molto estese, se non si può proprio avere un manto completamente uniforme (ma se lo fossimo, non saremmo giaguari, bensì Pantere, e quelle SI che stanno facendo faville…).
I Titans, che hanno avuto abbondantissimi problemi sulla linea, tanto da dover mandare in infermeria per le cure il loro prezioso Marcus Mariota, ma le due squadre per quanto riguarda la protezione del QB, si assomigliano 29 sack concessi a 29 per i Titans.
In quanto a ricevitori, però, Jacksonville ha l’efficiente coppia Robinson/Hurns che per squadre di calibro potrà sembrare non certo oro colato, ma per una squadra derelitta come i Titans (con Kendall Wright infortunato e Justin Hunter out for season) sarebbe già da leccarsi i baffi. La battaglia per aria quindi richiederà grande lavoro ai cornerback dei Titans e soprattutto grande lavoro allo staff di Tennessee per disegnare un gameplan che possa agevolare Harry Douglas, il redivivo Dorial Gree-Beckham che ha avuto momenti di gloria quest’anno contro Cleveland a week #2 e New Orleand a week #9, il detto Wright e Rico Richardson al secondo anno con Tennessee ma senza tabellino ancora; oltre al tight end Delanie Walker.
Il gioco di corse invece rappresenterà un cruccio per due squadre che corrono poco (25ma Tennessee, 26ma Jacksonville), ma se i ragazzi della Florida hanno Yeldon, Tennessee ha Antonio Andrews (84 portate, 298 yard, 2 TD, 3.5 YPC) e Dexter McCluster (49 portate, 235 yard, 1 TD). C’è da preoccuparsi perchè, sembra incredibile ma Jacksonville è una delle migliori squadre della lega contro le corse (non si direbbe se si è vista la gara contro Tampa Bay, e dico Tampa Bay, non i Falcons di Freeman), la quinta di tutta la NFL.
Ah dimenticavo, Jacksonville ha Jason Myers, il kicker che fa bestemmiare come un maniscalco veneto. Addosso a lui potrebbero caricarsi attese ed addensarsi guai cosmici, tenetelo d’occhio.
Pronostico: difficile comunque, nonostante i numeri appaiano favorevoli a Jacksonville, dare un pronostico secco, il punto su cui si gioca tutta la gara è la linea di Tennessee contro la esile passrush di Jax, chi la spunterà darà o tempo a Mariota di esprimere il suo talento (e mettere in camera punti) oppure tenere il punteggio offensivo di Tennessee a livelli bassi, e visto che i Jaguars hanno la tendenza a mettere palla in mano agli avversari, una decina di punti difensivi bisogna sempre calcolarli. Io confido in una vittoria 31-27, ma non ci spero troppo.
due buoni wr e un discreto rb..qualche buon difensore e poco altro..