Week 11: Denver Broncos @ Chicago Bears Recap

Quella che si è consumata domenica tra Broncos e Bears è stata una sfida ricca di sorprese se pur piuttosto priva di bel gioco.
La prima grossa novità è quella rappresentata dal Quarterback starter per la squadra di Denver: Brock Osweiler sostituisce il veterano Peyton Manning, infortunato e poco brillante nelle ultime due gare, e non sfigura. Il #17 infatti chiude la gara con 20/27 per 250 yards, 2 TD e zero INT, contro una difesa in netta crescita che per la maggior parte della partita concede davvero poco alla rodata offense dei Broncos.

Il primo quarto si apre all’insegna di Osweilr che, dopo tre minuti di gioco, pesca Demarius Thomas dalle 48 yard di Chicago il quale, tutto solo nel middlefield avversario, riceve la palla poco prima delle 35, evita il tackle della Safety Chris Prosinski e si immola in una gran corsa che termina nell’angolo della Endzone per il primo TD di giornata.
Sul possesso successivo, Chicago fatica ad ingranare contro una difesa estremamente attenta su tutti i fronti e dopo un lungo drive che non va oltre le 44 yard avversarie, i Bears sono costretti al Punt .
Stessa sorte tocca ai Broncos che sta volta affrontano una difesa attenta e molto fisica, capace di tenere l’attacco avversario lontano dalla zona field goal riducendolo, poco dopo l’inizio del secondo quarto, a restituire la palla con un calcio libero.

Nel secondo periodo Chicago mette fuori la testa e, se anche non arriva mai in End Zone, si porta due volte in zona Field Goal segnando altrettante marcature per un totale di 6 punti, mentre Denver fatica a ritrovare un certo equilibrio offensivo.
Jay Cutler lavora bene con quello che ha e affronta dignitosamente una delle difese più forti del paese mentre la offense avversaria si trova spiazzata da una difesa Bears che non assomiglia neppure a quella vista nel primo quarto.
Prima della fine Denver riesce comunque a piazzare almeno un calcio chiudendo il primo tempo sul 10-6.

Il terzo quarto è, se possibile, ancora più inchiodato del secondo. Senza dubbio la quasi assenza di segnature è dovuta più a meriti difensivi che a demeriti offensivi in quanto i due attacchi fanno il loro dovere senza mai avere ragione degli opposti reparti, oggi piuttosto in forma.
Brandon Marshall e Danny Trevathan guidano la difesa di Denver nei Tackle, con quest’ultimo artefice anche dell’ennesimo INT ai danni di Cutler, mentre Von Miller fa rivedere quell’all purpose Linebacker di qualche stagione fa, tirando fuori dal cilindro un sack con tanto di Forced Fumble ricoperto dai Broncos.
Durante l’intero periodo gli unici a segnare sono comunque i Bears che mettono a referto l’ennesimo FG per il momentaneo 10-9.

Nell’ultimo quarto le difese cedono leggermente mentre entrambi gli attacchi fanno di tutto per incrementare un box score fin ora magro.
Osweiler continua il drive cominciato nel terzo periodo che si conclude con un passaggio di 10 yard per Cody Latimer, pescato direttamente in End Zone per il 17-9.
Il drive successivo comincia bene per Cutler che, costretto ad un 3&10, trova Martelluss Bennett con un passaggio da 17 yard e tiene vivo il gioco; gioco che finisce però col fumble causato da Von Miller che ridà palla a Denver.
Osweiler non va oltre il punt e Chicago riparte dalle proprio 35 con un drive che in pochi minuti li porta in Red Zone: Cutler trova prima il TE Zach Miller con un passaggio da 20 yard, poi il WR Joshua Bellamy con uno da 11 e ancora Marquess Wilson con uno da 10 per il terzo primo down di fila.
Finalmente si vede Jeremy Langford che corre per 9 yard, da sommare ad altre 11 ricevute da Bellamy, portando così i Bears sulle 2 yard.
Da lì Cutler consegna la palla proprio a Langford per il primo TD di giornata, 17-15.
Con 29 secondi da giocare, John Fox lascia in campo l’attacco per la trasformazione da due; è di nuovo Langford incaricato di portare la palla in End Zone ma sta volta la difesa di Denevr legge bene e ferma il rookie RB prima che possa segnare.
Chicago è costretta ad optare per l’Onside kick che però finisce tra le braccia di Demarius Thomas.
Sulle 45 avversarie, Brock Osweiler si inginocchia ponendo fine alla gara e sigillando definitivamente la sua prima vittoria in veste di QB starter, proprio nel giorno del suo venticinquesimo compleanno.

La partita di domenica, quindi, lascia l’amaro in bocca ai Bears, sconfitti per due soli punti in una battaglia tra difese che li ha visti ancora una volta lottare a testa alta contro un avversario ben preparato.
A livello difensivo infatti, Chicago tiene a freno una squadra ben rodata e preparata per macinare punti, la quale poche settimane fa era in grado di sbancare qualsiasi difesa; primo quarto a parte lavorano tutti abbastanza bene in tutte le fasi, tanto che passa quasi un’ora di football tra un TD di Osweiler e l’altro.
Sugli scudi il Rookie DB Andre Amos, leader di giornata in tackle assieme al CB Kyle Fuller e autore anche di un sack.
Dietro la linea si comporta di nuovo più che bene l’ILB Corp con Christian Jones e Shea McClellin che hanno la sola, grave, colpa di bersi Thomas sul primo TD, lasciato completamente solo nel middlefield.
Ottima anche la pass rush con ben 5 sack ad opera delle Safety Amos e Prosinski, dei Nose Tackle Bruce Gaston ed Eddie Goldman e del DE/OLB Willie Young.
In attacco la situazione è stata decisamente più difficile con un Cutler sprovvisto delle sue armi migliori: fuori Alshon Jeffery, fuori Matt Forte, fuori Eddie Royal.
A livello di ricezioni tutto il lavoro viene svolto da Wilson e Bellamy che si fanno trovare preparati ma lontani da quegli standard di eccellenza a cui i titolari ci avevano abituato. A loro supporto ci sono fortunatamente i sempre presenti TE Martellus Bennet e Zach Miller, oggi molto produttivi anche se non in vena di clamorosi assoli come nelle ultime settimane.
Sulle corse, Langford si vede poco e, quarto quarto a parte, patisce la difesa di Denver mentre Ka’Demem Carey, oggi leader con solo 35 yard, non può che fare la dignitosa figura di terzo RB.

Dall’altra parte la corazzata Broncos si conferma un ottimo team pur soffrendo più del previsto al ritrovata solidità di Chicago.
Brock Osweiler, al banco di prova come secondo del leggendario Manning, sfrutta benissimo le sue armi tirando fuori un’ottima prestazione che trae il massimo dai momentanei sbandamenti della difesa avversaria.
Diversamente, quando questa è in palla il suo gioco si fa decisamente più macchinoso e meno produttivo, complice anche una run offense tutt’altro che elitaria. Ronnie Hillman e C.J. Anderson, comunque, fanno la loro parte aggredendo la difesa avversaria nei punti e nei momenti giusti, mettendo assieme quelle 160 yard in due che servono a far tirare il fiato al loro QB.
Difensivamente la prova di Denver (oggi orfana di Demarcus Ware) è ineccepibile, grazie a un reparto solido in tutti i suoi frangenti e capace di impensierire Cutler e compagni per quasi tutto il match.

Finisce quindi con un punteggio basso questo duro scontro che regala una W molto utile a Denver e rifila una L piuttosto amara a Chicago.
Al di là del risultato, comunque, il trend delle due squadre è confermato: i Broncos sono in calo mentre i Bears in crescita. Ad inizio anno, in fatti, davanti ad una sfida così avremmo puntato su una disfatta degli Orsi di fronte ad una totale supremazia della squadra del Colorado che invece non c’è stata.
A metà Ottobre i Bears erano rankati trentaduesimi nella lega mentre Denver era sul podio; ora le due squadre si affrontano con pari chance di vittoria e questo è molto più positivo per chi è in completa rifondazione e punta al futuro piuttosto che per chi puntava ad essere l’unica e sola franchigia Anti-Patriots di tutta l’AFC.