Recap ultime settimane: Baltimora tocca il fondo?
Parliamoci chiaro, le ultime settimane per i fans dei Ravens sono state una tortura. La quantità spaventosa di infortuni che ha colpito la squadra, adesso ben 18 giocatori in IR (record NFL), compreso l’ultimissimo a Chris Canty (infortunio ai pettorali) e soprattutto quello molto grave che ha colpito il QB titolare Joe Flacco (doppia rottura dei legamenti collaterale e mediano del ginocchio) hanno messo al tappeto le flebili speranze di una rimonta in chiave playoff già alcune settimane fa.
Vedere in campo l’ultimo e pessimo Matt Shaub, ormai a fine carriera, e poi Jimmy Clausen che se non altro ha messo in mostra qualcosa per potersi candidare al ruolo di backup il prossimo anno, non è stato facile da digerire per chi ha potuto contare su una striscia di presenze ininterrotte, dalla stagione 2008, quella da rookie, del proprio QB ex Superbowl MVP. E’ di oggi la notizia che è stato firmato Ryan Mallett, QB ex Texans, probabilmente per iniziare un training camp anticipato e la relativa competizione per trovare un quarterback di riserva che, viste le incognite sul futuro di Joe e sui suoi tempi di recupero, sarà per la prima volta fondamentale all’inizio della prossima stagione.
Ma parliamoci chiaro: la squadra era già ormai in rotta da qualche settimana.
La mancanza di una vera leadership nello spogliatoio, vista l’assenza di tanti veterani di peso per infortunio, e alcuni giocatori che sembrano appagati già per il fatto di essere in campo (questo a detta di Steve Smith Sr. e chi scrive è perfettamente d’accordo visto quello che si vede in campo) ha trasformato quella che era una squadra che non smetteva mai di lottare in un insieme di giocatori che ispirano, già dopo qualche minuto di gioco, facili vittorie negli avversari.
L’attacco decimato dagli infortuni fa quello che può ovviamente, con i due WR titolari, i due RB e Joe Flacco fuori gioco. La difesa negli anni passati quando gli attacchi asfittici non combinavano nulla di buono portava da sola diverse vittorie ma era guidata da Ray Lewis, oggi senza guida, aspettando che CJ Mosley lo diventi davvero, si deve accontentare delle cervellotiche complicazioni degli schemi di Dan Pees che risultano spesso e volentieri causa di incomprensioni e strafalcioni tra i CB e le safety. Non inganni la 14esima posizione tra le migliori difese, contro le squadre dotate di un attacco un minimo efficiente la difesa spesso nel reparto secondarie ha preso delle terribili imbarcate.
La mediocrità sembra aver contagiato anche parte dello special team, Justin Tucker un cecchino micidiale ha sbagliato tutti i field goal dalle 50 yarde.
John Harbaugh ha dichiarato nella consueta conferenza stampa del lunedì che l’offseason 2016 inizia questa settimana e le recenti mosse nel roster lo testimoniano. Queste ultime tre gare verranno utilizzate per valutare il roster nella sua completezza e in campo vedremo i giovani che promettono di più in chiave 2016 appunto.
L’offseason sarà sicuramente la più difficile dell’era Harbaugh, l’anno zero doveva essere quello post Superbowl vinto ma tutta una serie di decisioni sbagliate del front-office, vedi la scriteriata trade di Anquan Boldin, e i contratti sporpositati di Lardarius Webb (anche se ristrutturato la scorsa offsesaon) e Jimmy Smith oltre che una serie di errori nella firma di free agent hanno vanificato 3 anni di lavoro. Quindi saremo all’anno zero versione due.
La decisione di Dick Cass e Ozzie Newsome di rinunciare al prato sintetico e di tornare all’erba naturale è sicuramente la prima mossa che si è adottata per cercare di limitare la quantità spaventosa di infortuni degli ultimi 3 anni, da qualche tempo il terreno dell’M&T Bank Stadium era tra i maggiori sospettati per questo susseguirsi di problemi muscolari e ai legamenti.
Chi scrive è sicuramente anche per l’azzeramento del coaching staff, vedi coach Mark Hewitt delle secondarie e di entrambi i coordinatori di attacco e difesa. Nel caso di Dan Pees non si può fare a meno di considerare il declino della difesa, inarrestabile dall’anno 2012 anche se con la vittoria del Lombardi Trophy e per quanto riguarda Mark Trestman non c’è dubbio che pur con tutte le attenuanti degli infortuni non è sicuramente riuscito a replicare o per lo meno ad imitare anche alla lontana un rendimento offensivo pari a quello ottenuto la scorsa stagione con Gary Kubiak.
Il momento è propizio per un ricambio totale.
Inutile ribadire quanto l’atmosfera sia cupa a Baltimora, i veterani dello stadio vendono i biglietti e lo stadio è semivuoto o pieno di tifosi ospiti, uno spettacolo inusuale quanto deprimente.
Certamente Steve Bisciotti (proprietario) e Dick Cass (presidente) avranno i loro piani con Ozzie Newsome e Eric DeCosta per riportare la nave in rotta e, pur non essendo questi ultimi esenti da responsabilità visti gli ultimi non esaltanti draft (Breshad Perriman scelto al primo giro non ha messo mai piede in campo nemmeno quello di allenamento), John Harbaugh sarà sotto scrutinio. Ha fatto benissimo in questi sette anni ma da oggi si inizia a consumare il credito delle passate stagioni, e questo, pur consistente, non è comunque infinito.