Tampa Bay: la stagione che è stata e quella che verrà
È con immenso piacere che noi di Tampa Bay Buccaneers Italia ci accingiamo a scrivere questo primissimo articolo sul blog di Endzone.it! Già in passato abbiamo collaborato per la stesura di alcuni articoli; da adesso ci prefissiamo l’obiettivo di tenere aggiornati i tifosi italiani NFL e, più in particolare, quelli Red & Pewter su quel che succede nella soleggiata Tampa! I fan troveranno aggiornamenti quasi quotidiani anche sulla nostra pagina Facebook ufficiale.
Siamo arrivati alla fine della stagione ed è tempo di fare un po’ di bilanci su come sono andati questi Bucs targati 2015. Purtroppo le ultime 4 sconfitte consecutive non aiutano nel giudizio complessivo, anzi. Poco più di un mese fa ci illudevamo di poter arrivare alla wild card; ad oggi le cose stanno in maniera nettamente diversa.
Andiamo con ordine. Di seguito vi riportiamo la draft class 2015 dei Buccaneers:

ROUND 1 (1): QB JAMEIS WINSTON
ROUND 2 (34): OL DONOVAN SMITH
ROUND 2 (61): OL ALI MARPET
ROUND 4 (124): LB KWON ALEXANDER
ROUND 5 (162): WR KENNY BELL
ROUND 6 (184): WR/KR KAELIN CLAY
ROUND 7 (231): RB JOEY IOSEFA
I primi 4 nomi sono stati di vitale importanza durante quasi tutta la stagione quindi definiamo questa draft class come una delle migliori della storia della franchigia della Florida. Un altro arrivo risultato importantissimo è stato quello dell’OC Dirk Koetter dagli Atlanta Falcons, coach in grado di risollevare l’attacco red & pewter e del quale parleremo dettagliatamente in seguito. Comunque il suo rimane un lavoro eccellente.
Nel 2015 il calendario è stato particolarmente facile: i Bucs hanno giocato contro squadre dell’AFC South e dell’NFC East. Entrambe le division appena citate hanno squadre con diversi problemi e non riescono di certo a esprimere un buon football. Le 6 vittorie stagionali che tanto hanno esaltato noi tifosi sono state contro: 2 volte i Falcons (è chiaro che l’OC Koetter, ex OC dei Falcons, c’ha messo lo zampino), Jaguars (franchigia “sfortunata”, ma con tanti giovani talenti), Eagles (situazione problematica, visto anche l’esonero di Kelly prima della chiusura della stagione), Cowboys (quest’anno sfortunati coi QB e non hanno mai espresso un buon livello di gioco) e Saints (poca roba quest’anno, trascinati da un Drew Brees eterno, sempre in gran forma). Non appena i nostri hanno provato ad affrontare una squadra un tantino più organizzata e agguerrita ecco che sono venuti fuori i vecchi Bucs imbarazzanti e inconcludenti.
I Buccaneers sono arrivati ancora una volta ultimi nell’NFC South. Sembra quasi uno scherzo il sorpasso dei Saints all’ultima giornata di regular season, piuttosto immeritato a fronte di quel che hanno fatto vedere entrambe le squadre. Essendo il quinto anno consecutivo che i ragazzi di Tampa chiudono la stagione all’ultimo posto della NFC South è stato riscritto un nuovo record negativo nella storia dell’NFL: infatti nessuna franchigia fin’ora aveva fatto di peggio. Poveri noi, ne avevamo già troppi di record negativi sul CV, ci mancava altro che questo!
Di tutte le cose che potevano succedere e dei risultati che i Bucs potevano raggiungere nulla è stato capitalizzato. E pensare che in pre season si vociferava addirittura di poter ribaltare le sorti del girone dopo tanti anni bui. Probabilmente l’unica soddisfazione se la potrà togliere Jameis Winston se venisse nominato rookie of the year, ma non sarà facile per lui vista l’agguerrita concorrenza di Gurley e Cooper.
Vediamo un po’ schematicamente cos’è successo e quali possono essere gli scenari futuri.
Doug Martin ha fatto una stagione fantastica, avrebbe meritato il titolo per rushing yards totalizzate, ma finchè ci sarà un certo Adrian Peterson (a 30 anni chissà quanto ancora giocherà) il povero Dougernaut sarà sempre sui gradini più bassi del podio. E’ incredibile come i tifosi NFL sui vari blog online si esaltino per AP e Todd Gurley e non si filino minimamente questo grande giocatore dalla forza straordinaria (ricordiamo che nella sua rookie season ha fatto ben più del rookie RB dei Rams!). L’unica sua pecca è la corsa: sugli scatti niente da dire, ma sulla lunga distanza non se la cava bene come altri suoi colleghi.

Winston: che grande giocatore! Quanti record ha infranto! Ha lo spirito vincente e la stoffa da leader che mancavano a Tampa da una vita! Chissà se riuscirà a migliorarsi nel futuro, a portarci di nuovo nei playoff e a diventare il tanto agognato franchise QB! Ad oggi è una delle migliore scelte al draft di sempre.
La coppia di WR Evans-Jackson: sono stata la delusione d’attacco di questa stagione. Jackson ha il carisma del leader, un personaggio importante per l’intera comunità di Tampa ed è sempre molto affidabile quando scende in campo, ma quest’anno ha saltato molte partite per infortunii. Evans invece ha proprio deluso: ha sì realizzato molte yard e qualche TD, però abbiamo perso il conto dei drop! Deve assolutamente migliorare e ritornare a essere il top player che era al college e nel suo rookie year; se in futuro i Glazers decidessero di tagliare Jackson per motivi economici diventerebbe lui il principale bersaglio alla lunga distanza di Winston e, con quello che ha fatto vedere quest’anno, nulla lascia presagire al meglio.
La difesa: cosa è successo?! Frazier dovrebbe essere un gran coach con molta esperienza (d’altronde viene anche lui, come Smith, dal coaching tree di Tony Dungy). Probabilmente è un reparto con pochi giocatori chiave (McCoy, David, Alexander…) e molte mezze cartucce. DL e secondary sono da rimaneggiare pesantemente al prossimo Draft e coi free agents. Nel complesso non è migliorata affatto rispetto alla stagione precedente.
Coach Smith: onestamente non sappiamo cosa dire. In due stagioni ha totalizzato solo 8 vittorie e 24 sconfitte. E’ un record talmente negativo che solo Leeman Bennett e Richard Williamson hanno saputo fare di peggio, ma nei bui anni ’80, quando la franchigia non vinceva mai e le stagioni perdenti si susseguivano senza fine. È quasi incomprensibile il suo atteggiamento passivo, impassibile durante ogni match, anche in situazioni difficili dove sarebbe necessario dare grinta alla squadra. Non ha risolto tutti i problemi dei Bucs 2014, che chiaramente si sono ripresentati anche nel 2015. Su tutti le penalità massacranti e le chiamate assurde che quasi sempre hanno condannato la squadra alla sconfitta. Inoltre ha licenziato alcuni giocatori chiave dell’era Schiano che non si adattavano al suo stile di gioco e ha preso “gli scarti”di Chicago. D’altro canto in alcune fasi della stagione abbiamo notato un certo miglioramento complessivo della squadra (che siano da attribuire all’OC?!).

I Glazer non sono pazienti; hanno capito che la squadra è entrata in un vortice di sconfitte e delusioni pericolosamente simile a quello degli anni ’80 e a loro modo fanno quel che ritengono giusto fare per poterne uscire fuori, ovvero licenziare HC. Il trend è sempre lo stesso da quando hanno clamorosamente licenziato Gruden. Che sia una strategia valida? Onestamente non crediamo sia così: il football è uno sport estremanete tecnico e complesso e il binomio squadre – allenatori deve essere ben rodato per potersi esperimere al meglio. Il progetto Lovie Smith poteva dare i suoi frutti, ma non a breve termine. Mentre dirigenza e tifosi vogliono tornare a vincere subito. Forse un po’ di pazienza in più, associata a delle scelte più morigerate, porterebbero di sicuro a migliori risultati.
C’è da dire che Lovie Smith è un HC molto rispettato nella NFL: ha portato i Bears al Superbowl e a Chicago aveva un ottimo record di vittorie. Ci dispiace che se ne vada via da Tampa con un record così negativo e con solo due sole stagioni all’attivo. La stessa Tampa che lo aveva visto come protagonista in positivo negli anni ’90 sotto la guida di Tony Dungy. Ma quelli sono altri tempi…o per lo meno così la pensiamo noi! Forse il ricordo del decennio d’oro tra gli anni ’90 e i ’00 fa supporre agli addetti ai lavori che riportando a Tampa vecchie glorie del tempo che fu le cose possano cambiare e ritornare miracolosamente a funzionare. Non crediamo possa essere così: dobbiamo guardare al futuro ed essere innovativi. È inutile riportare in auge la difesa Tampa 2 al tempo della legion of boom! Dov’è scritto poi che Tampa debba per forza essere famosa per la difesa?
All’annuncio del licenziamento di Smith il GM Jason Licht era visibilmente scosso e dispiaciuto. Smith è stato il primo HC selezionato da Licht, che a sua volta ha assunto nel 2014 per la prima volta in assoluto l’incarico di GM. Ad oggi il suo operato non è facilmente giudicabile: ci atteniamo al fatto che ha contribuito a portare un certo Bruce Arians sulla panchina dei Cardinals, quindi dovrebbe sapere il fatto suo a riguardo di scelte fondamentali per un team.
Dirk Koetter: come già accennato, la sua è stata una scelta azzeccatissima; un uomo che ha reso importante il nostro reparto offensivo dopo una stagione disastrosa. E’ anche merito suo se Winston è riuscito a migliorarsi e a giocare alla grande per tutta la stagione e se la OL è diventata finalmente competitiva. Ad oggi tutte le voci sul prossimo HC dei Buccaneers puntano su di lui. Lo stesso GM ha detto che Koetter è un candidato assai probabile, ma che s’impegnerà ad intervistare altri illustri colleghi. Viste le voci insistenti su Koetter forse Licht sta recitando un po’ la parte del bravo Gm e che in verità sia già tutto deciso; non se lo vogliono far scappare considerando l’interessamento di altre franchigie. Sarebbe la prima avventura di Koetter come HC NFL (è già stato HC al college) e non sappiamo come potrà andare, ma una cosa è certa: se cambia l’intera squadra come ha cambiato il reparto d’attacco in una sola stagione allora ne vedremo delle belle a Tampa e i cannoni spareranno come non mai! Ricollegandoci al discorso di prima: e se Tampa diventasse famosa per l’attacco?!

Per quanto riguarda i giocatori a fine contratto o le cessioni: ci sentiamo di dire che giocatori come Martin e V. Jackson, ad esempio, vadano confermati. E’ necessario creare un gruppo di giocatori validi e promettenti che siano la base di partenza per il futuro della squadra. Nel draft e nel free agency il nuovo HC, insieme al GM, dovranno sopperire alle tante lacune del roster, specialmente in difesa e secondary.
Giudizio complessivo sulla stagione appena passata? 5. La sufficienza è ancora lontana e il progetto Smith, al suo secondo anno, è terminato. Per un posticino in wild card ci vuole ben altro! Ricominciando un’altra volta da zero non sarà facile ottenere i risultati sperati. Speriamo solo che il futuro ci riservi qualche soddisfazione in più.
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GO BUCS!!! FIRE THE CANNONS!!!
Tampa Bay Buccaneers Italia