Indianapolis Colts: recap di fine stagione (parte 1 di 2).

Dopo un lungo periodo di inattività, mi ritrovo a scrivere su Endzone. In quello che è il momento “calmo” dell’anno, per noi appassionati di NFL, non resta che dare uno sguardo alla stagione appena conclusasi. Oggi ci concentreremo sull’attacco, l’articolo che seguirà a questo sarà invece dedicato interamente alla difesa. Per comprendere al meglio ciò che avverrà nei prossimi mesi, andremo ad analizzare ciò che ha caratterizzato i nostri Colts fino all’ultima partita.

Prima dell’inizio del campionato, le aspettative erano tantissime. I Colts hanno radunato un attacco che ha fatto parecchio scalpore. Sono arrivati Frank Gore e Andre Johnson, due leggende che avrebbero dovuto portare quest’attacco ad essere uno dei più produttivi della lega. In più, nonostante i bisogni della franchigia sembrassero ben altri, il Front Office, al primo giro dello scorso Draft, ha deciso di investire su un WR, Phillip Dorsett (Miami). Se pensiamo poi a tutti i giocatori che erano già tra le fila dell’attacco biancoblu, non dovremmo avere difficoltà a trovare una buona giustificazione di quelle aspettative. L’unico reparto offensivo che non destava grande fiducia, era la linea. Ebbene, la stagione del nostro attacco si è rivelata una (quasi) completa disfatta e, a pagarne le conseguenze, tra gli altri, è stato l’offensive coordinator Pep Hamilton.

QB: Purtroppo, abbiamo dovuto giocare buona parte della stagione senza il campione che guida il nostro attacco da quando è arrivato nella NFL, Andrew Luck. Il giovane QB ha dovuto lottare con diversi infortuni, quest’anno. Uno di questi è arrivato a metà stagione, nella serata migliore di questa triste annata (la vittoria contro Denver) e lo ha costretto a rimanere fuori per tutto il resto del campionato. Luck ha rischiato tanto in tutte le partite che ha giocato. Tra scramble pericolosissimi e colpi presi un millesimo di secondo dopo il lancio, l’infortunio grave era normale che arrivasse, anche per uno con il suo fisico. Il QB chiude, dunque, la sua peggior stagione NFL in termini di match vinti e di numeri personali (162 completi per 1.881 YDS, 15 TD e 12 INT). Il personaggio che abbiamo visto under center per quasi tutte le altre partite è stato il backup Matt Hasselbeck. Dopo un paio di vittorie iniziali, qualche brutto colpo ha mandato giù Hasselbeck e lui, vista anche la sua età, non ha potuto mantenere una condizione fisica tale da consentirgli di continuare come avrebbe voluto. Ciò non toglie che quello svolto da Matt quest’anno è stato un gran ben lavoro, tutto sommato. Nei match finali sono subentrati perciò Charlie Whitehurst (infortunatosi pochi snap dopo il suo primo ingresso in campo), Josh Freeman e Ryan Lindley (questi ultimi hanno guidato l’attacco biancoblu nella vittoria contro Tennessee, week 16).

RB: Gore è stato un buon acquisto, di lui non possiamo lamentarci. Nonostante questa non sia stata la sua stagione più brillante, per noi un runner che corre 967 YDS e segna 6 TD non è da poco. Da diversi anni a questa parte non abbiamo avuto nessuno capace di avvicinarsi quanto lui alle 1000 YDS. Accanto a Gore si sono visti Boom Herron, Ahmad Bradshaw (il 44, ritornato in campo a metà stagione dopo il brutto infortunio che lo ha messo fuori gioco l’anno scorso, è stato capace di giocare ad un buon livello, ma, purtroppo, l’ennesimo problema fisico lo ha costretto a fermarsi), Zurlon Tipton ed il rookie Josh Robinson. Secondo gli analisti dei Colts, la corsa al secondo spot di RB è tutt’altro che chiusa, perciò, è quasi certo che si lavorerà per trovare una o più alternative ai quattro nomi che avete appena letto.

WR: Andiamo adesso a commentare i risultati di quello che, probabilmente, era il più atteso tra i nostri reparti. Coloro che si può dire abbiano portato il maggiore contributo sono stati T.Y Hilton (1124 YDS e 5 TD) e Donte Moncrief (733 YDS e 6 TD). Stagione assolutamente insignificante per Johnson. Raramente si è rivelato decisivo ed i numeri lo dimostrano (solo 503 YDS e 4 TD per lui). Per quanto concerne il sopracitato Dorsett, lo abbiamo visto poco in campo (anche perché ha dovuto fare i conti con un paio di infortuni) e non ha molto senso dare un giudizio su di lui, in questo momento. Si spera che dal prossimo anno possa mettersi in luce e contribuire alla riuscita offensiva della squadra. Naturalmente, con quello che è successo ad Andrew e Matt, non potevamo aspettarci grandi cose dal nostro corpo WR. Però, la stagione di Johnson lascia parecchio a desiderare e, proprio in questi giorni, varie fonti sostengono che l’atleta è in procinto di chiudere la sua avventura NFL. Se Johnson si ritirasse, i Colts avrebbero almeno cinque milioni in più da spendere, in questa offseason. Seguiremo con attenzione gli sviluppi della questione, che, si suppone, saranno resi noti tra non molto.

TE: Il ruolo giocato dai nostri tight end nel gioco aereo sembra aver subito un drastico ridimensionamento. Dwayne Allen solo l’anno scorso riceveva per 395 YDS ed 8 TD, mentre, nell’ultimo campionato, ha raramente toccato palla e ha concluso con 109 YDS ed un TD. Proprio su Allen circolano diverse voci, al momento. In molti pensano che non lo avremo più con noi, dalla prossima stagione. A Coby Fleener le cose sono andate un tantino meglio. Lui che l’anno scorso aveva ricevuto 774 YDS e 8 TD, adesso ne ha totalizzate 491 più 3 TD. C’è comunque da dire che i TE non sono dei semplici ricevitori e, dunque, a seconda delle circostanze, può essere normale vederli occuparsi meno di portare il pallone.

OL: La linea dei Colts è apparsa in grave difficoltà, soprattutto nel run blocking (footballoutsiders l’ha rankata 27ma, per quanto riguarda il run blocking). Un po’ meglio la pass protection che si è attestata a metà classifica (sempre su footballoutsiders). Quest’anno, i nostri atleti non hanno giocato con molta continuità. In particolare, il centro Jonottan Harrison, diventato titolare alla settima giornata, si è spesso rivelato incapace di proteggere il QB, giocando delle partite da brivido (in senso ovviamente negativo). A causa di ciò si è deciso di passare a starter Khaled Holmes che, per metà stagione, è rimasto in sideline. Le guardie Hugh Thornton e Lance Louis hanno fornito prestazioni ben sotto il valore medio, specchio di una difficoltà ad aprire varchi per le corse. Meglio i tackle: Anthony Castonzo ha avuto un inizio campionato non certo di valore, ma alla distanza si è comunque rivelato un giocatore sicuro come LT in pass protection, mentre, nelle corse off tackle a sinistra, Indy è stata la peggiore delle 32 franchigie; Jack Mewhort ha terminato l’anno come RT titolare e probabilmente del lotto è stato il più qualificato, aiutando un eccellente sviluppo del gioco di corsa a destra e risultando anche tra i migliori in pass protection. Come potete leggere, dunque, c’è tanto da migliorare. Risolveremo i nostri problemi di linea in una sola offseason? Secondo i mock draft più famosi, ci daremo da fare nel prossimo Draft. Non guasterebbe però qualche buon acquisto anche in periodo di free agency. Tra le prime needs della nostra franchigia non possiamo non mettere centro e guardie. Abbiamo sofferto durante la stagione ed i QB infortunati ne sono la prova. Urge una linea in primo luogo capace di proteggere Luck, se non vogliamo mandare all’aria un’altra stagione. Magari non si avrà il running game più prorompente della lega, ma, con il nostro QB al suo posto, Gore correrà con molta più facilità.

Con queste parole chiudiamo il breve articolo, che non vuole essere troppo esaustivo, in quanto, avremo tanto di cui parlare anche più avanti. Delineati i profili dei ruoli offensivi che verosimilmente dovranno subire dei ritocchi, ci diamo appuntamento sempre qui su Endzone.it per fare lo stesso con quelli difensivi. #GoColts