Bengals – Free Agency
Nelle prime due settimane di Free Agency abbiamo assistito a moltissimi movimenti di mercato. Come di consueto Mike Brown e i Blackburn sono rimasti dormienti in questa fase di off-seaason: nessun nuovo arrivo, i soliti rinnovi e le partenze di alcuni big.
Senza perderci troppo in chiacchiere facciamo un breve recap.
Rinnovi:
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S George Iloka, 30 mln per 5 anni;
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CB Adam “Pacman” Jones, 20 mln in 3 anni
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LB Vincet Rey, 10 mln in 3 anni
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DT Pat Sims, 2 mln in 2 anni
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WR/KR Brandon Tate, 600k in 1 anno
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C T.J. Johnson, 600k in 1 anno
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OT Eric Winston, 1,1 mln in anno
Arrivi:
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S/LB Taylor Mays, 600k in 1 anno
Partenze:
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WR Marvin Jones, 40 mln in 5 anni a Detroit
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WR Mohammed Sanu, 32,5 mln in 5 anni ad Atlanta
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LB Emmanuel Lamur, 5,5 mln in 2 anni a Minnesota
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OT Andre Smith, 3,5 mln in 1 anno a Minnesota
Ancora Free-Agent:
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S Reggie Nelson
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CB Leon Hall
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DE Wallace Gilberry
Per quanto riguarda la difesa, la mossa più inaspettata è stata la firma di Mays. Arrivato in NFL con grandi aspettative dopo la brillante carriera a USC, non è mai riuscito a riscattarsi tra i Pro. L’essere un ibrido e poter giocare (male) in due ruoli non lo ha aiutato. Non ha la mole del LB, non è abbastanza bravo in copertura e neanche lontano da Cincinnati è riuscito a far meglio che con la franchigia dell’Ohio. Inoltre la sua firma porta a pensare che non si raggiungerà un accordo con Reggie Nelson. Infatti dopo il contratto di Iloka non ci sono state notizie di trattative con Nelson, leader della Lega per intercetti lo scorso anno. Il candidato a sostituirlo più plausibile a sostituirlo è Shawn Williams, finalmente protagonista di una buona stagione quest’anno quando ha sostituito Iloka e Nelson. A parte qualche infortunio di troppo, Iloka ha dimostrato negli ultimi due anni di meritarsi il contratto propostogli, comunque in linea con l’innalzamento dei salari.
Sono invece forse un po’ troppi i soldi dati a Pacman, non tanto per i quasi 7 mln l’anno, quanto per i 3 anni. Mi aspettavo si riuscisse a trattenerlo ad un prezzo minore, non tanto per il valore del giocatore in sé, quanto più per le critiche rivoltegli a causa delle note vicende. A quanto pare sono tutti pronti a criticare ma quando ci sono di mezzo gli affari ci si dimentica di tutto. Per Leon Hall vale lo stesso discorso di Nelson, anche se Hall è messo peggio fisicamente, ha saltato delle partite per problemi alla schiena e c’è sicuramente più competizione tra i CB che tra le Safety. Tuttavia mi aspettavo firmasse un contratto simbolico (visti i 9 mln dell’anno scorso) e continuasse a fare il terzo/quarto CB a Cincinnati, ma per ora niente.
Ottime notizie le conferme di Sims e Rey, il primo si alternerà con Peko come Nose Tackle, sempre che al Draft finalemnte non si decida di investire un pick (e sarebbe anche ora); il secondo è il back-up perfetto, può giocare LB ovunque con buoni risultati, certo non è Burfict, ma si è sempre fatto trovare pronto, leader in tackle nel 2014 e nel 2015 senza essere titolare ad inizio stagione. Sono pienamente d’accordo nell’investire su di lui e non su Lamur, il quale ha avuto un buon 2014 e un disastroso 2015, a dir poco osceno contro le corse.
I Bengals hanno P.J. Dawson, terzo giro dell’anno scorso, che potrebbe sostituire Burfict durante la squalifica, ma non escludo un possibile pick, attorno al terzo giro, per un SLB come si deve. A.J. Hawk non ha proprio convinto e dubito farà meglio durante il suo secondo e ultimo anno di contratto. Dawson è un WLB e non ha il fisico per giocare altrove, nel 2015 hanno giocato moltissimo in nickel, cioè senza SLB con Maualuga e Burfict come LB, ma senza Hall manca il nickel affidabile contro le corse. Potrebbe esserlo Dennard, se rientra dall’infortunio, ma di certo non Pacman o Kirkpatrick. Dallo scorso Draft rimane anche l’incognita Josh Shaw, che per quel poco che ha giocato non ha lasciato una brutta impressione.
Per quanto riguarda l’attacco abbiamo perso titolari in linea e a ricevere. A parte i rinnovi per avere un po’ di depth in linea – l’OT Eric Winston (fresco di rinnovo come presidente della NFLPA) e il centro T.J. Johnson, uscito dal contratto da rookie, che di fatto non ha mai giocato, ma ha passato il suo tempo tra backup e practice-squad – con contratti vicino al minimo salriale e il rinnovo annuale di Tate; ma sono gli addii a caratterizzare il reparto offensivo in queste settimane di Marzo.
Non ci sono grandi rimorsi per la partenza di Andre Smith, direzione Zimmer, infatti il tackle scelto al primo giro del 2009 ha solo a sprazzi giustificato l’investimento speso, sia in termini di cap che di pick.
Qualche lacrima qualcuno la verserà per Mohammed Sanu, non tanto per le sue qualità come ricevitore puro, ma per tutti i trick-play che ci ha regalato, TD-pass, TD corsi dalla wildcat e catch rocambolesche come quella con i Ravens del 2014. A ricevere non è niente di speciale, qualche drop di troppo (meno nel 2015), soffre parecchio i CB buoni e non ha una rapidità estrema, ma è un ottimo bloccatore e da slot ha fatto valere il suo fisico in campo aperto. Non vale i 6,5 milioni che lo paga Atlanta, io non gliene avrei dati neanche 4, ma buon per lui, con Dalton non ha mai avuto un gran feeling, magari lo troverà con Matty Ice.
Le grandi lacrime, oltre che per Nelson sicuramente sono per l’addio di Marvin Jones. Non è molto chiaro quale sia stata l’offerta fattagli dai Bengals, ma anche nel suo caso 8 milioni all’anno sono davvero tanti. E’ difficile dire se li vale, lo deve ancora dimostrare, ma i Bengals non avrebbero potuto permetterseli, visto che già ne pagano 15 all’anno a A.J. Green. Inoltre Jones ha saltato l’intero 2014 con un infortunio al piede molto serio e nonostante quest’anno abbia fatto vedere buone cose e sia rimasto integro, in futuro potrebbe avere problemi in ta senso. Inoltre a differenza di Sanu, che ha mal figurato in quelle occasioni, Jones non ha mai giocato come WR1, cioè contro il CB migliore e visto che l’altro WR dei Lions è Golden Tate (che prende 5 mln a stagione) è evidente che almeno in principio il ricevitore primario sarebbe Marvin Jones. Proprio a Golden Tate era stato paragonato, in termini di possibile contratto, ma è riuscito ad ottenere quasi il doppio della paga, evidentemente non era apprezzato solo a Cincinnati.
Notizia ancora da confermare è la firma dei Brandon LaFell, WR ex-Patriots. A confermare le parole di ieri di Marvin Lewis che in conferenza stampa ha affermato che gli obiettivi primari erano Nelson e un WR veterano. LaFell andrà a rinforzare un reparto “mutilato” ma ancora pieno di incognite e grandi speranze: a parte A.J. Green che sta su un altro pianeta e Brandon Tate (che di fatto è solo un ritornatore), ci sono James Wright e Mario Alford, late-round degli ultimi due Draft che non hanno mai trovato spazio finora e infine Jake Kumerow e Michael Bennett (WR da Georgia).
Prossimamente parleremo più nel dettaglio del reparto ricevitori, intanto i Bengals incontreranno sia Josh Doctson che Corey Coleman, due probabili prime scelte al prossimo Draft.
Tratto da: The Italian Jungle