La Trade Eagles per Carson Wentz
I tifosi Eagles speravano di essersi lasciati i rumors di trade up e gli sconvolgimenti in offseason nel 2015 e invece non solo la free agency in casa Philadelphia è stata scoppiettante ma la trade up fallita per l’assalto a Mariota si è concretizzata quest’anno con l’acquisizione della scelta #2 del draft.
Immaginando che la scelta venga usata per un QB cerchiamo di analizzare a mente “fredda” i pro e i contro di una mossa di questa portata, che troppo spesso estremizza i commenti.
Dallo scambio di McNabb, volato a Washington nel lontano 2009, gli Eagles non hanno trovato una stabilità e una soluzione a lungo termine nel ruolo di QB (con 5 QB alternatisi dietro al centro) nonostante le belle stagioni di Vick prima e Foles poi, e l’acquisizione di Sam Bradford appena 12 mesi fa. Le prestazioni e il rinnovo dell’ex Rams hanno posposto il problema di qualche anno convinti di avere una soluzione accettabile sul medio termine con la ex 1a scelta assoluta.
Con l’acquisizione della 2a scelta assoluta in questo draft gli Eagles hanno dimostrato di non aver nascosto il problema sotto il tappeto ma di aver pensato con discreta lungimiranza. Con Jared Goff promesso ai Rams – buffo trovare le due squadre in prima fila per un QB quando 12 mesi fa sembravano aver trovato entrambe la soluzione ai propri problemi con lo scambio Foles/Bradford -, la scelta dovrebbe (condizionale d’obbligo) ricadere su quel Carson Wentz salito alla ribalta, un po’ per la carenza di talento nel ruolo, un po’ per una serie di combine di alto livello.
Perché ci piace:
- La trade è stata una buona mossa perché Wentz potrebbe risolvere il problema QB per i prossimi 7-8 anni ed è quello che serve per iniziare finalmente un nuovo ciclo in casa Eagles. Se a differenza di Goff pare essere meno NFL ready e con molto meno chilometraggio d’esperienza alle spalle, d’altra parte l’attuale situazione nel ruolo a Philly permette di allevare e far crescere Wentz senza fretta. La coppia Bradford–Daniel dovrebbe assicurare sufficiente qualità per 1-2 anni per far maturare il nuovo ciclo prima di buttare Wentz nella mischia.
- Con 5 anni di college football alle spalle Wentz arriverebbe a Philly all’età di 23 anni (classe ’92, 24 anni a dicembre) in linea con il core giovane e appena rinnovato dagli Eagles (Ertz, Johnson e Cox sono classe ’90, Matthews e Agholor rispettivamente classe ’92 e ’93).
- Ha giocato in una pro style offense e il periodo di adattamento e il passaggio al gioco NFL dovrebbe essere più veloce rispetto ad altri prospetti (pensiamo ad un Paxton Lynch ad esempio). Ha dimostrato ottime abilità sia atletiche che nella tasca (permettetemi un paragone con l’Alex Smith di Kansas City) e un’ottima abilità nel trovare il ricevitore nel medio-corto. Tracce e situazioni che dovrebbero essere predilette per il gioco di Pederson di stampo Reidiano (almeno nella fase Chiefs).
Non ci piace perché:
- C’è un grosso elefante nella stanza che non possiamo continuare ad evitare. Passare dalla scelta #13 alla #2 costa ed è costato caro. Il bilancio parla di DeMarco Murray (mandato ai Titans e la cui scelta di ritorno è passata ai Browns nel corso dello scambio), Byron Maxwell e Kiko Alonso (per passare dalla #13 alla #8), il primo giro 2017 e il secondo 2018.
3 titolari, un primo giro in top 15 (con odore di top 10) nel 2017 e un secondo giro 2018. Bravi a spalmare le scelte fino al 2018, meno bravi nel cedere così alla leggera un primo giro 2017 che potrebbe essere molto interessante visto la situazione di transizione della squadra.
Se a questo aggiungiamo la svendita di 3 titolari e il contemporaneo depauperamento di scelte nel prossimo triennio, capiamo presto come il valore di Wentz possa essere l’ago della bilancia per il futuro della franchigia, almeno nel medio termine. Un po’ troppa fiducia in un QB da Nord Dakota State University. - Ci sono poi i dubbi del giocatore. Se è vero che ha giocato una pro style offense è vero anche che ha primeggiato in una conference lontana dai livelli di vertice del college football. A questo dobbiamo aggiungere la poca esperienza nonostante i 5 anni di college (Goff ha lanciato in carriera il triplo delle yard…) e un’età, ormai vicino ai 24, che non può permette troppi anni di apprendistato. Inoltre ci sono enormi dubbi sulle sua abilità nei lanci a lungo raggio, un limite grosso per un dispendio di pick di questo genere. Ha un grande upside ma anche grossi punti interrogativi. I Rams con Goff hanno almeno tra le mani una pick più “sicura”.
- Un altro aspetto molto sottovalutato è il salary cap nel medio periodo. Senza tirare in ballo i milioni liberati tra 12 mesi da un eventuale taglio/trade di Bradford e altri ed eventuali scenari non ipotizzabili da qui a 2-3 anni, c’è comunque un aspetto importante da sottolineare.
Gli Eagles in questo momento hanno uno dei più bassi indici di flessibilità salariale dei prossimi anni, secondi dietro solo ai Ravens. Ciò di per sé non è un male soprattutto se i rinnovi invernali (Ertz, Johnson, Curry, Jenkins e probabilmente Cox) e le firme in FA (McLeod su tutti) dovessero rivelarsi vincenti e le cifre date congrue. Ma se per qualche motivo ci fosse bisogno di dover agire in free agency nei prossimi anni sarebbe difficile portare a casa giocatori importanti o effettuare molte mosse. Per questo, in una situazione salariale stabile ma rigida, sarebbe stato utile proteggere e scelte come ancora di salvezza invece di impegnarle su di un solo giocatore.
Manuel Tracia