Lions post-draft: Bigger. Badder. Better?

A fine draft è come sempre il momento delle considerazioni. Eccovene tre al volo.

A cunning plan

Non so se qualcuno di voi ricorda Blackadder, la strampalata serie inglese con protagonista Rowan Aktison.

Quando la situazione andava (regolarmente) in malora, il suo servo Baldrik pronunciava la frase “Master, I have a cunning plan” che introduceva un piano il 90% delle volte assurdamente folle.

Anche Bob Quinn aveva un piano. Il fatto che tutti i pick siano arrivati alla velocità della luce lo rende evidente.

Quale che fosse il piano è stato subito chiaro ed è stato anche evidente che questo piano non aveva arzigogoli come quelli proposti dal summenzionato Baldrik ma, al contrario, era molto diretto: della sua esecuzione (i giocatori) trattiamo sotto ma c’è un aspetto aggiuntivo che rischia di sfuggire ed è il punto di vista societario.

Non facendo nessuna trade e prendendo i giocatori come erano sulla board, Quinn si è sincerato definitivamente del valore del suo staff di scout, del coaching staff e del sistema di valutazione in toto.

Già nei prossimi giorni dopo il draft magari ci saranno cambiamenti ma dallo sviluppo di questi pick dipenderanno diversi posti di lavoro…

Competition is competition

La prima cosa da dire è che Quinn si è rivelato uno straigh shooter. Aveva detto in anticipo che i suoi obbiettivi primari erano rinforzare la linea offensiva e aggiungere competizione all’interno dei vari reparti.

Con l’arrivo di Taylor Decker e Graham Glascow, obbiettivo raggiunto su entrambi i fronti per la linea di attacco ma oltre a loro aver preso anche Joe Dahl vuol dire che un po’ tutti sono sull’avviso e che a ritrovarsi non a fare la riserva ma a casa.

Anche in difesa, un tizio come A’Shwan Robinson dovrebbe ricordare a tutti che 5 DT sono un po’ tantini e che alla fine del training camp qualcuno rischia seriamente di vedere il campionato dal divano, se non questo sicuramente il 2017, e che, quindi, meglio mettere le gambe in spalla e pedalare.

Per il ruolo di strong safety, Killebrew sarà in competizione e pure gli altri LB rookie.

Cavoli, se c’è un motivo per cui sono contento di aver speso un sesto giro per prendere un Long Snapper è il messaggio che manda.

Nessuno al sicuro, performa o troverò qualcuno che lo farà al posto tuo.

L’ignoranza è una virtù

La seconda è che il piano di Quinn è di ricostruire le fondamenta e le fondamenta sono le trincee, le linee. Certo, anche MM ci aveva provato ma mai con la stessa accuratezza e convinzione. Invece, i primi giri sono stati dominati dai ragazzi grossi in grado di intimidire con la sola presenza. Quel tipo di ragazzi che ricordano che il football è principalmente uno sport di contatto con tutto quello che ne consegue, he permettono ai playmaker di fare quelle giocate che mandano i fan in visibilio o che buttano a terra gli stessi, senza troppe cerimonie.

Ma non solo ragazzi grossi, quest’anno.

Quest’anno la dieta prevede ragazzi grossi e cattivi.

Decker è il responsabile del blocco che ha rischiato di troncare la carriera di Jaylon Smith.

A’Shawn Robinson è molto agressivo e appena arrivato ad Alabama fece infuriare coach Saban perché si ostinava a colpire A.J. MacCarron in allenamento. A colpirlo duro. E non è che poi si si sia intenerito tanto visto che il motto del suo allenatore di posizione a ‘Bama era “Andate e provate a strozzarli”.

Glascow conta molto più sulla sua agressività che sul semplice atletismo.

Killebrew è un gran colpitore e dichiara che preferisce essere il martello che il chiodo. Certo, ci tiene a colpire in maniera “legale e sicura” ma “gli piace farlo”, Zettel è uno spirito libero che si allena abbattendo alberi a spallate.

Facciamo il confronto con Laken Tomlison che vuole tornare in Giamaica a fare il dottore a fine carriera o con Swanson e Reiff spesso descritti come “soft-spoken” e si nota subito una differenza di stile notevole.

Capperi, Glascow ha avuto anche problemi (minori) con la legge. Martin Mahyem e Lewand non l’avrebbero mai permesso né avrebbero dichiarato ai media che “se togliessimo dalla lista quelli che usano pot o marijuana, dovremmo cancellare metà dei prospetti dal tabellone” come ha fatto Bat-Bob.

Poi tutti sono bravissimi ragazzi (Decker ha lavorato allo zoo, Killebrew ha passato gli anni del college cercando di evitare che gli altri ragazzi finissero nei guai, lo stesso Robinson è stato definito come un orso di pezza fuori dal campo) ma non si fanno problemi a fare il lavoro sporco.

Vedremo come andrà a finire ma il piano sembra quello di guadagnarsi un posto in squadra per poi andare in campo e picchiare qualcuno.

Ci si può stare, anche se non è il massimo dell’astuzia.

–Emanuele–