Von Miller e i Denver Broncos. Il tempo stringe
Mancano meno di 10 giorni alla scadenza del 15 Luglio, termine entro il quale, in un modo o nell’altro sapremo se e come finirà la querelle tra Von Miller e i Denver Broncos.
Nello sport, si sa, le gioie appartengono velocemente al passato e le preoccupazioni occupano il futuro, e quindi per i fans del team del Colorado, finite le feste per la vittoria del Super Bowl, sono presto cominciati i grattacapi, con la pensione, prevista di per certo, di Peyton Manning, la partenza del backup e futuro titolare Brock Osweiler, la perdita di due pedine fondamentali della difesa come Danny Trevathan, indispensabile ILB della D-7 e il Defensive Tackle Malik Jackson, uscito da una ottima annata. Ma il problema più grande, per il team, resterebbe quello di affrontare la nuova stagione senza il miglior pass rusher puro della Lega e giocatore che, più degli altri, ha contribuito alla vittoria dell’anello.
Lo scenario è semplice e nello stesso tempo complesso. Miller ha detto che vanno bene i 114,5 milioni per sei anni e anche i circa 40 milioni di garantito del primo biennio, ma vuole che una quota di garantito sia corrisposta anche negli anni successivi, Elway no. Il GM adduce come scusa che deve pagare altri 52 giocatori. Anche questo è vero, ma sarebbe difficile spiegare alla base dei tifosi, chi dovrai mai pagare dopo che ti sei perso 3/7 della linea che ha vinto il Super Bowl e il futuro QB titolare che da quattro anni conviveva con i playbook del team.
Qualche timido raggio di sole si intravede dietro i nuvoloni, è bene dirlo. Il tempo è poco, ma nello scorso 4 Luglio John Elway la partecipato ad una conferenza in cui era presente l’agente di Miller, Joby Branion ed è difficile pensare che non abbiano avuto colloqui in merito al contratto. Miller, poi, ha anche parlato direttamente con Elway stesso tre volte nelle ultime settimane, compreso nel viaggio alla Casa Bianca per la cerimonia di festeggiamento del Super Bowl con il Presidente, e più recentemente per telefono ha parlato con Joe Ellis, amministratore delegato della squadra e Presidente. La trattativa, come detto, è risolvibile ma complicata. Le tensioni contrattuali sono divampate dopo che i termini del negoziato sono diventati pubblici, e questo ha irrigidito la posizione di Miller. La verità è che nella Lega ci sono una dozzina di giocatori, tra cui Fletcher Cox, Marcell Dareus, Gerald McCoy e Ndamukong Suh, che hanno contratti che garantiscono il denaro al giocatore (e parecchio…) anche dopo il secondo anno, ed è comprensibile che un giocatore da 60 sack in 72 partite voglia appartenere a questa ristretta cerchia. Miller ha dichiarato chiaramente che
“non c’è possibilità che possa giocare nella stagione 2016 sotto franchise tag”
Ma perché? Qualcuno può chiederselo. Ha un senso. Con la tag guadagnerebbe 14,26 milioni quest’anno, ma basterebbe una partita per dare ai Broncos la possibilità di portare avanti la tag esclusiva anche nel 2017 per 16.95 milioni e possibilmente nel 2018 per 24,4 milioni per un combinato totale di tre anni e di 55,5 milioni. Certo inferiore ai 58 milioni di dollari dei primi tre anni dei Broncos, ma se Miller fosse in Free Agency, quanto spunterebbe? Con un anno fermo, per il 2017 i Broncos potrebbero optare solamente una tag non esclusiva che di fatto porrebbe il Linebacker sul mercato, con la sola consolazione, per il club di avere per compensazione un primo round ed un terzo round al Draft, in caso di perdita del giocatore. Sarà bene ricordare che a Denver hanno aperto le trattative con Miller con un offerta da 17 milioni all’anno, poco più di quello che Kansas City ha dato Justin Houston nel 2015, e che Olivier Vernon ha ottenuto esattamente 17 milioni all’anno dai New York Giants, per non parlare delle estensioni di Fletcher Cox e Andrew Luck.
Ultimamente le cose per il club si sono complicate ulteriormente, visto che Aqib Talib è stato colpito da due colpi di pistola alla gamba destra e che DeMarcus Ware, circa 34 anni, è alle prese con preoccupanti problemi alla schiena. Certo, la media di 19.083 milioni di dollari all’anno rende Von Miller il difensore più pagato della storia della NFL, battendo Suh che ha spuntato 19.063 milioni, ma se veramente a Denver non vogliono trovarsi nella seria possibilità di non poter difendere il titolo bisogna, forse, che si decidano a fare quel piccolo sforzo che sembra costagli tanto, visto anche che in Division quest’anno hanno un paio di agguerriti contendenti.
I rumors parlano di un Miller fermamente deciso a non giocare ed di un front office assolutamente deciso a non ritirare la tag per aprire una trade, quindi il collo dell’imbuto sembra essere diventato decisamente stretto…