Lions roster preview di Luglio: Attacco

Con il training camp che inizia la prossima settimana è il caso di iniziare ad analizzare un po’ il roster dei Lions (o almeno provarci) prima del primo giro di tagli.

Ricordando che ancora ci sono due spot aperti e che nei prossimi giorni potrebbero esserci novità, iniziamo con l’attacco.

QB

Ovviamente si parte dalla posizione più importante (a meno che la vostra squadra non sia allenata da Rex Ryan, nel qual caso il QB conta meno dell’ultimo cornerback), il quarteback.

Poco da dire, Stafford è il titolare e mentre Dan Orlosky e Jake Rudock lotteranno per il ruolo di riserva. Probabilmente DanO resterà a regger la cartelletta mentre Jake si farà i muscoli nella squadra di allenamento.

La domanda più importante è se ad iniziare l’annata sarà lo Stafford buono o quello cattivo.
Tecnicamente, il fatto che Jim Bob Cooter sia rimasto e che abbia avuto il tempo di impiantare completamente il suo sistema offensivo dovrebbe deporre a favore ma molto dipenderà anche da tutto il contorno a partire dalla linea offensiva.

Il centro

Ad Aprile, il destino del centro titolare 2015, Travis Swanson, pareva molto dubbio.
I Lions avevano segnato l’ex-wolverine Graham Glascow, scelto al terzo giro per avere una seria competizione per il ruolo ma, secondo diversi analisti[1], il ruolo di Swanson pareva quello di riserva, se non adirittura di camp casualty.

Poi con l’inizio delle attività di squadra, lo stesso Swanson ha continuato ad allenarsi con la prima squdra e, quando non disponibile, è stato sostituito da Gabe Ikard, FA acquisito l’anno scorso. In tutto questo, Glascow restava a scuola con le terze fasce. Ora, non è affatto detto che la situazione resti questa ma, se Glascow vuole contribuire subito, fa bene ad imparare ed in fretta visto che, se il posto a roster è scontato anche solo per livello di draft, deve digerire tutto il necessario al livello pro prima di settembre.

Giova tuttavia ricordare che i Lions di Mayehm scelsero Swanson allo stesso giro solo per tenerlo a scuola un anno alle spalle di Dom Raiola e ciò può aiutare a non deprimersi vedendo la piega presa dagli eventi.

Certo, un altro anno di problemi al centro (o anche solo durante il primo mese) potrebbe impattare seriamente sul gioco di Stafford (e fisicamente anche su Stafford medesimo, come visto lo scorso anno). Anche qui si prega che lo schema di JBC e Ron Prince possa minimizzare i danni.

La linea

Vista la versatilità dei giocatori presenti in squadra, mi sembra meglio analizzare la situazione del resto della linea come un tutto. Anche perché ancora non si è capito per bene come la situazione si svilupperà.

A giudicare da quel che si è visto con gli OTA, si può supporre che Taylor Decker inizierà la stagione come Tackle sinistro titolare mentre Riley Reiff dovrebbe accomodarsi come suo corrispettivo destro.

Come guardie, Laken Tomlison dovrebbe riprendere il suo posto a sinistra e dimostrare di aver digerito la velocità del gioco NFL mentre Larry Wardford, finalmente con tutta un’offseason tranuilla a disposizione, sarà a destra.

Inoltre i Lions riportano nel roster Michael Ola che bene ha fatto lo scorso anno come RT e han firmato Geoff Schwartz, il quale può coprire praticamente entrambe le guardie e il ruolo di RT[2].

Per eventuali emergenze, i Lions han poi preso al draft Joe Dahl che, all’università, ha giocato in tutte le posizioni tranne il centro.

A questi si aggiungono, allo stato delle cose i veterani Cornelius Lucas e Corey Washington e l’UDFA Chase Farris di cui non giungono molte notizie, il che tende a preannunciare un taglio in vista, o al massimo la pratice squad.

Tutto bene quindi?

Insomma.

Il tackle sinistro è uno dei ruoli più complessi ed importanti di una squadra, visto che protegge il lato cieco del QB ed affidarlo ad un rookie non è una decisione da prendere alla leggeraper un allenatore.

Anche il trasferimento di un tackle da sinistra a destra non è automatico, lo stesso Schwartz lo ha paragonato ad dover imparare di nuovo a muoversi come in uno specchio. Se vi sembra facile pensate di dover guidare la vostra auto facendo tutti i movimenti speculari (a partire dal volante).

Non sembra più così semplice, vero?

Aggiungiamo che Warford non ha mai riacciuffato la magia del suo primo anno, che Dahl viene da uno stile di gioco molto diverso da quello NFL e, improvvisamente, viene da pensare che Stafford non dorma poi così tranquillo.

Sicuramente, sarà possibile in caso di necessità spostare ancora Reiff a sinistra in corso d’opera delegando il lato destro a Ola o Schwartz ma lo scorso anno ha già mostrato cosa succcede quando una linea manca di chimica.

Si spera almeno che tra OC e allenatore di linea siano più flessibili e riescano ad adattarsi alle necessità senza le assurdità del primo 2015.

Running back

Anche qui tutto sembrava a posto, Adbullah come primo back, Theo Riddick per i passaggi e due tra Zenner, Stevan Ridley e George Winn a dividersi tra il ruolo di power back e gli special team mentre il rookie Dwayne Washington viene destinato alla squadra d’allenamento, mentre cerca di imparare a tenersi la palla stretta.

Poi sia Ridley che Adbullah han praticamente saltato gli OTA per motivi medici. Lo staff era a conoscenza della situazione ma dubbi han iniziato a serpeggiare tra gli addetti ai lavori.

Alla notizia che Arian Foster aveva in programma un provino coi Lions[3], l’inferno si è scatenato e siamo giunti al punto che molti già invocano il ritono di Joique Bell.

Ora, personalmente metterei il discorso Foster in prospettiva:

  1. Un workout non è un contratto.
  2. Se una squadra riprende a Luglio un giocatore che ha tolto dai suoi piani a Febbbraio, qualcosa sta andando molto storto, nel caso il recupero di Ridley o, più probabilmente, di Adbullah.

Detto questo, il backfield dei Lions è zeppo di incognite anche quest’anno visto che molto dipende dal recupero di Ameer Adbullah.

Se il recupero dopo la chirurgia alla spalla sinistra sarà regolare, probabilmente sarà la prima opzione per le corse (tranne in situazioni di corto, quando toccherà a ZZ o Winn), altrimenti, per usare un francesismo, sono cazzi e davvero bisognerà cercare un veterano sul mercato (tipo ,appunto, Bell) o accontentarsi di avere ancora il peggior gioco di corsa della lega.

Full Back

Per qualche analista, il posto di Michael Burton in squadra potrebbe essere in pericolo.

Questo perché JBC avrebbe intenzione di usare uno schema che ricalchi quello usato da Caldwell e Manning in Indianapoli, schema che non prevedeva il Fullback.

Al riguardo posso solo dire che Burton non ha visto diminuire il suo uso dopo il cambio di OC ma che, anzi, ha segnato il suo primo ( e per ora unico TD) contro New Orleans, ben dentro il regno di Jim Bob Cooter.

Personalmente, io lo vedo ancora saldamente in sella, visto il suo gioco ottimo per il ruolo e la tendenza di JBC di adattare lo schema ai giocatori di talento invece di fare il contrario come tanti (Vedi: Lombardi, Joe).

Wide Receiver

Togliamoci subito il dente per chi avesse vissuto in eremitaggio gli ultimi 4 mesi: Calvin “Megatron” Johnson si è ritirato.

Niente Megatron.

Zip.

Finito.

Elaborato il lutto?

Bene, nemmeno io.

Nel tentativo di mantenere un gioco d’attacco a buoni livelli, i Lions hanno mostrato comunque di avere un piano che si riassume in due parole “buone mani”.

Oltre alla nostra vecchia conoscenza Golden Tate, anche i nuovi arrivi in FA Marvin Jones e Jeremy Kerley hanno le mani adesive.

Anche TJ Jones si è dimostrato molto affidabile nel tempo limitato in cui ha sostituito Lance Moore.

Inoltre Bob Quinn ha portato altra concorrenza aggiungendo al mix il veterano Andre Caldwell.

La mancanza eventuale di un giocatore in grado di allungare il campo dovrebbe essere risolta dalla competizione tra il veterano Corey Fuller che lo scorso anno è un (bel) po’ sparito dal radar, Jay Lee UDFA proveniente da Baylor e Damian Copeland di Louisville che dovrebbero avere le caratteristiche richieste.

Completano il quadro Andre Roberts, Quinshad Davis, Ryan Spadola e Jace Billingsley che provengono da piccole scuole ma di cui non si hanno molte notizie[4]. Se volete pagarmi il viaggio prometto che vado di persona in Michigan ad informarmi.

Comunque, i primi tre li vedo abbastanza tranquilli per gli altri spero di non dover più vedere Fuller che fa copertura sui punt.

Tight end

Qui c’è poco e molto da dire.

Fondalmente dopo Eric Ebron, il giocatore più malignato della NFCN, ci sarebbe Pettygrew che è (una volta di più) infortunato e di cui non sarei sicuro delle prestazioni al rientro.

Poi c’è un vuoto che dovrebbe essere riempito dal veterano Matthew Mulligan dalle statistiche non proprio eccezionali o dal giovane Cole Wick, UDFA che si è fatto notare durante i primi mesi di allenamenti.

Per i restanti TE a roster (Ben McCord e Adam Feuhne), se hanno la possibilità di diventare qualcosa di più che carne da ritiro non ce se sono notizie e vale il discorso di cui sopra per un enventuale soggiorno in Michigan.

Quindi c’è da sperare che Ebron si evolva nel pericolo sui lanci che si sperava divenisse al momento del draft (e le premesse ci sarebbero anche) e soprattutto che resti sano perché alle sue spalle c’è il deserto del Gobi…

La parola alla difesa

Per chi ha letto fino alla fine (o ci è direttamente saltato), le considerazioni finali ve le riservo dopo la parte riservata alla difesa in arrivo nei prossimi giorni.

EDIT: chiedo scusa ma ho pubblicato l’articolo senza titolo. Cose che capitano quando si ha una certa età e ci si ostina a pubblicare dopo una certa ora. Sorry.

–Emanuele–

[1]: I cui articoli non ho adesso voglia di rintracciare, perdonerete…

[2]: Schwartz ha scritto un mega articolo come guest-columinst sul popolare sito MMQB. L’articolo parla della vita di un giocatore di linea veterano nella NFL moderna, di come prosperare per nove anni a dispetto di un draft status non di lusso e di un sacco di altre cose. Piacevolissimo da leggere per chi mastica l’inglese.

[3]: mai effettuato, visto che il popolare RB ex-Houston ha firmato con i Dolphins prima di recarsi a Detroit.

[4]: fa eccezione il buon Jace che ha fatto voltar teste vincendo l’annuale gara dei nomi organizzata dai tipi di Pride of Detroit, i quali gli han poi dedicato un bell’articolo che parla della sua gioventù nella città di Winnemucca. Solo per questi nomi, dategli una lettura.