Pittsburgh Steelers – Washington Redskins : 38 – 16 Recap

Partiamo da un presupposto fondamentale. Gli Steelers sono più forti dei Redskins. Hanno più talento in campo, soprattutto nel quarterback, nei running back, nella D-7. Perché gli Skins potessero pensare di vincere questa partita dovevano essere perfetti. E non lo sono stati. Non lo è stato il quarterback, non lo è stato il running back titolare, non lo è stata la OL, che ha fatto la calamita delle bandierine gialle e non lo stata, soprattutto la difesa. Detto questo la partita ci ha consegnato alcune considerazioni da fare, per capire quale è il livello che i Redskins si devono aspettare da questa stagione. La squadra della capitale gioca in una Division livellata in basso dove non ci sono team come Pittsburgh, per fortuna, ma questo non deve far pensare che possa veramente essere una compagine competitiva senza tentare di fare tesoro delle carenze evidenziate in questa partita. Innanzi tutto la squadra è strutturata per essere Cousins-dipendente, e se il QB va in giornata storta fa facilmente affondare tutta la barca. Lunedì, nonostante una pass protection più che discreta non è riuscito, soprattutto nel fondamentale primo tempo, ad avere precisione e tranquillità che sarebbero stati indispensabili per tenere la partita in bilico. Meno male che è in tag, ora e sempre più deve dimostrare di essere un franchise quarterback e di meritare tutti i soldi che vuole. Quando il team è andato alla no-huddle nel secondo tempo, il distacco era già troppo e il crollo della difesa sulle corse ha fatto il resto. Questo ci manda verso il reale problema, il punto strutturale fondamentale che rischia di mandare a meretrici tutta la stagione: la difesa della D-7. Con grande ottimismo, che sfiora l’incoscienza il reparto è stato trascurato, nella Free Agency e nel Draft, dove le prime due scelte, importantissime, sono andate altrove. Si è pensato che la pass rush fosse a posto con il rientro di Galette e il suo nuovo infortunio ha appiedato il reparto, che non è stato rinforzabile in seconda battuta visti i soldi spesi per Norman. Kerrigan e Smith hanno giocato l’88% degli snap (Miller i 77% e Ware il 44%, per fare un paragone) senza una rotazione dignitosa finiranno sempre con la lingua fuori e sempre più la difesa calerà nel secondo tempo. Si è pensato che la prima linea crescesse con gli stessi uomini che in qualche modo avevano fallito l’anno scorso, sottraendo Terrance Knighton (è ancora FA, magari un pensierino…) e Stephen Paea (a detta dei coaches doveva essere l’uomo in più di quest’anno…) senza cercare dignitose alternative. Si è dovuto rinunciare allo spostamento di Trent Murphy in prima linea per mettere una pezza alla pass rush e davanti, l’unico giocatore di livello è Chris Backer, con Hood, Jean- Francois e Golston che fanno quello che possono. Questo ci porterà malissimo contro le corse, perché se non hai vero talento davanti nella 3-4 di base, invece che fermare una corsa sulla linea di scrimmage o circa,( come avviene normalmente nelle squadre ben strutturate che riescono a fermare immediatamente i RB ogni due o tre corse) rimandi il problema al secondo livello concedendo yards e tackle, dove, tra l’altro, lavorano i nostri linebacker che non sono proprio al fulmicotone. Per troppe volte un terzo e 1 è stato convertito dagli Steelers senza alcun problema. E’ il male strutturale della scorsa stagione, che purtroppo si ripropone in questa e difficilmente, a questo punto, c’è un vero antidoto. In più si potrebbe anche chiedere ai coaches una certa elasticità, se hai talento e velocità nella secondaria e la difesa stenta, è bene saper virare sui set a blitz, dove mi sarebbe piaciuto vedere impegnati Craven o Norman, per esempio, per portare su Big Ben quella pressione che non arrivava dalla linea e dalla pass rush. Anche e soprattutto dalla D-7 arrivano gli impacci di Breeland in copertura su Brown, premettendo che sono, Big Ben e il WR, due dei migliori talenti della NFL nei loro ruoli e che se hanno il tempo di connettersi sono dolori per tutti, anche se sicuramente il corner non era in una delle sue migliori serate. A questo va unito il fatto che sarebbe ora di staccare la spina a David Bruton, che è sempre in impaccio nella cover, ( ha fatto giusto un buon intervento in End Zone) forse è il tempo di Duke Ihenacho, (e quanto manca Jarrett…). In attacco è consolante la vena di DeSean Jackson e magari si poteva provare a sfruttare maggiormente le corse, anche se Matt Jones ha raccolto 7-24 con la media di 3,42 yds/r, che se si toglie la sua corsa più lunga fa 6-12 con un deprimente 2,0 yds/r. Corre troppo dritto e prende colpi, non ha una gran visione laterale… sto già ripiangendo Morris. La linea ha evidenziato un paio di problemi: Kory Lichtensteiger e Trent Williams. Il primo ha dimostrato che non è un titolare al centro per una squadra che ambisce ai playoff. Ha preso sanguinose penalità ed ha mancato in pass protection, il secondo ha, sorprendentemente, fallito nel run blocking per tutta la sera. Il team ha corso per 55 yards, anche se è andato sul pass per 329 yards, questo disequilibrio costa e costerà tantissimo, nessun team si può permettere di tentare 43 pass (con un quarterback non in serata di grazia) e correre 12 volte, e sperare di vincere, se non ti chiami Patriots. Inoltre nove penalità da 55 yards costano molto più delle quattro da 81 degli Steelers, sono uno stillicidio di yards supplementari da guadagnare. Senza tutte le sanzioni forse i set a due e tre TE potevano fare un po’ di differenza offensiva, ma troppe volte si sono dovuti accantonare. I terzi down sono tornati ad essere un problema. Solo 3 su 10 convertiti. Perché? Troppe yards, almeno cinque volte avevano 9 o più yards da guadagnare, è una eredità pesante per l’ultimo down tranquillo, e in più si sono persi due quarti down e questo è addirittura sanguinoso. Adesso al FedEx Field arrivano i Dallas Cowboys che sono sembrati meglio attrezzati degli Skins nella prima. Occorrono correttivi nel coaching assolutamente deficitario, anche se purtroppo i giocatori sono questi e i miracoli non sono di questa terra, e tantomeno di Gruden. HTTR.