USC cancella Bush dalla propria storia

Vi ricordate cosa succedeva nella vecchia URSS? Quando il passato diventava eccessivamente scomodo, anzichè affrontarlo, lo si rimuoveva: si abbattevano statue, si cancellavano pagine dai libri di storia.
Fatte le dovute proporzioni, e debitamente contestualizzando la situazione, è quanto sta accadendo in queste settimane a USC.
Recentemente, l’ateneo è stato pesantemente sanzionato dalla NCAA, a causa dei contatti che Reggie Bush, contravvenendo al regolamento sportivo, ha avuto con agenti professionisti durante la carriera universitaria.
Ora, i traguardi raggiunti da Bush (3.169 yards in tre stagioni, l’Heisman Trophy del 2005 e l’approdo alla finalissima BCS del 2004) verranno letteralmente cancellati.
Il Presidente eletto di USC, Max Nikias, ha annunciato oggi, in una lettera indirizzata ai “Membri della Famiglia degli USC Trojans” che entro la metà di Agosto il college restituirà l’Heisman Trophy e rimuoverà “tutte le maglie ed i murales” a ricordo della carriera universitaria del giovane RB.
Nikias ha aggiunto: “La Famiglia dei Trojans onora e rispetta le carriere di coloro le cui azioni non abbiano compromesso il programma sportivo o le opportunità dei futuri studenti-atleti di USC“.
Inoltre, il Presidente ha annunciato che l’ex stella di USC e QB degli L.A. Rams, Pat Haden, sostituirà Michael Garrett come direttore atletico a partire dal 3 Agosto.
Al termine delle proprie indagini, la NCAA ha concluso che Bush e la sua famiglia hanno accettato benefici indebiti da agenti sportivi mentre il ragazzo ancora giocava per USC.
Di conseguenza, la NCAA ha deciso di revocare le vittorie dalla fine della stagione 2004 fino a quella successiva, un arco temporale che include la vittoria del titolo nazionale contro Oklahoma nell’Orange Bowl nel Gennaio del 2005. USC, inoltre, è stata bandita per due anni dalla partecipazione ai Bowls, oltre a perdere qualcosa come trenta borse di studio in tre anni.
Bush, ora ai New Orleans Saints, non ha ammesso pubblicamente di aver commesso errori, ma si è detto rammaricato per la situazione.
Tutta questa vicenda, che coinvolge USC e la NCAA, è quanto di più vicino alla morte senza morire, perchè ho un grandissimo amore e rispetto per quell’università“, ha dichiarato Bush. “Si tratta di uno dei momenti più difficili della mia vita“.
Pete Carroll, che in nove anni da coach dei Trojans ha chiuso con un record di 97-19 e due titoli nazionali, ha negato di essere a conoscenza dei rapporti tra Bush e gli agenti.
Mi sento responsabile, essendo stato collegato a quanto accaduto“, ha detto Carroll (ora HC dei Seattle Seahawks) a proposito dei guai di USC. “Ho quindi lavorato per far arrivare un messaggio e difendere l’ateneo“.

Fonte: nfl.com / Fonte foto: sportsblink.com