Senza pensieri a Minneapolis.

Partita persa contro Minnesota per 34-10, in un incontro dove le troppe riserve schierate da Lovie Smith hanno impedito a Chicago di chiudere con uno sweep stagionale nei confronti delle rivali della NFC North come non capita da parecchio tempo. Poco male. Smith ammette che la posizione ottenuta nel seed è quella che “ci eravamo prefissi all’inizio della stagione. E’ stata un’ottima stagione per la nostra squadra, ma è solo il primo passo;” ha continuato l’head coach in conferenza “non vediamo l’ora di giocare una partita di playoff al Soldier Field, davanti al nostro pubblico”. Lascia perplesso l’inutilizzo di Rex Grossman nell’incontro disputato domenica primo gennaio contro i Vikings, giocatore che ha certamente immenso bisogno di giocare per ritrovare forma e continuità. Grossman è ormai elemento chiave dell’attacco dei Bears dopo aver dimostrato l’abilità di colpire nel profondo, gioco che a Chicago era mancato per tutta la stagione. La difesa titolare è stata praticamente sempre sulla sideline con molti giocatori in abiti borghesi per tutto il secondo tempo. Le “riserve” hanno comunque tenuto bene il campo nel primo quarto e gente come il LB Leonard Joe e la safety Todd Johnson non hanno perso occasione per mettersi in mostra. La partita per i Vikings era però più importante, nonostante l’impossibilità di accedere ai playoff, infatti, Minnie doveva comunque ripagare il proprio pubblico di una stagione da dimenticare, lontana dalle previsioni e condizionata da un avvio terrificante. La vittoria di Minnesota consente ai Vikings di salvare la faccia, di chiudere con 9-7 e terminare la stagione con la magra consolazione di un record vincente. Record e vittoria che non salvano il posto a Mike Tice, cacciato il giorno dopo la gara; Tice non è mai stato troppo convincente, ma paga, oltre ai propri errori, l’andamento bizzarro della NFC. Lo scorso anno arrivò ai playoff con un 8-8, mentre quest’anno e nel 2003 li ha persi con un 9-7. Forse nemmeno una qualificazione gli avrebbe salvato il lavoro a Minneapolis quest’anno, ma bisogna dare atto all’head coach di aver lavorato discretamente bene dopo l’infortunio di Daunte Culpepper e di aver condotto la squadra ad una serie incredibile di vittorie interrotta solo dai più forti Pittsburgh Steelers. I Ravens, una settimana dopo, gli hanno dato il coplpo di grazia.

Se Chicago perde con le riserve, questo porta anche ad uno scompenso nelle statistiche difensive, che crollano in molti punti (punti concessi, yards concesse…) anche se la notizia non può fare rumore visto le assenze di Brian Urlacher, Lance Briggs, Mike Brown e tutti gli altri. Ne viene condizionato comunque anche il gioco offensivo che dopo aver mandato Thomas Jones (12/62) nel club delle 1300 yards corse dai tempi di Walter Payton, fa divertire Adrian Peterson (8/35) ed il rientrante Cedric Benson (9/35). Ne paga le spese invece Kyle Orton (6/14 59) che nonostante la giornata tranquilla non trova modo di mettersi molto in evidenza senza punti di riferimento veri e propri. L’attacco di Chicago tiene poco il pallone. Muhammad e Berrian vengono utilizzati nulla (il primo) o quasi (il secondo), preferendo anche qui evitare infortuni gravi e dando spazio a Eddie Berlin (2/9) e Justin Gage (6/67, TD). Passa invece una bella giornata il terzo quarterback della squadra, Jeff Blake, il quale gioca pochino ma lancia un td pass per Gage nel quarto periodo, operazione che non gli riusciva da un anno esatto (2 gennaio 2005 con la maglia di Philadelphia). Blake gioca qualche pallone giusto per chiudere con 7 su 8 e un td che permette agli spensierati Bears di salvare un po’ di statistiche.

Chicago apsetta ora i verdetti delle wild card per sapere chi incontrerà al Soldier Field nel Divisional Playoff tra due settimane. Mentre la società fa sapere di aver prolungato a sei anni il contratto di Roberto Garza, i tifosi attendono il nome dell’avversario che di certo non saranno i Washington Redskins. L’unica certezza è infatti proprio quella che, in caso di eliminazione dei Tampa Bay Buccaneers da parte della franchigia capitolina allenata da Joe Gibbs, Chicago dovrà attendere la vincente di NY Giants-Carolina Panthers; viceversa sarà proprio la squadra di John Gruden a far visita al gelido Sldier Field.