NFL Week #11: Denver Broncos @ St. Louis Rams preview

Che la partita di domenica all’Edward Jones Dome tra Saint Louis e Denver non sia gran che interessante per la squadra di casa lo si capisce soprattutto guardando la classifica. Lo scontro testa coda tra le formazioni delle due West Divison (se non ci fossero i Raiders sarebbe effettivamente un testa-coda vero e proprio) non depone sicuramente a vantaggio dell’interesse pubblico.

Denver è una compagine che lotterà per il ballo finale, i Rams sono ormai emarginati nei bassifondi della classifica e poco hanno da chiedere alle domeniche future. Oltretutto gli arieti dovranno portarsi sulle spalle il fardello pesantissimo delle assenze definitive ,o quasi dei soliti noti (Sam Bradford, Jake Long, Chris Long, Brian Quick, Mason Brodine, Brandon McGee, Demetrius Rhaney, Isaiah Pead e Marcus Roberson) e continuano ad avere tanti e tali problemi nel reparto di regia che, neppure il tifoso più sfegatato può pensare che domenica si assisterà alla sorpresa settimanale. Il tira e molla inscenato da Fisher su chi giocherà domenica nel ruolo di quarterback a STL, ha stancato oltre che i tifosi anche gli opinionisti. Tenere sulle spine, tanto un QB stagionato come Hill, quanto un giovincello in palese difficoltà come Davis, non è stato capito né tantomeno compreso nel mondo blu-oro.

Se a questo si aggiunge l’ostracismo mostrato nelle ultime partite nei confronti di Zac Stacy, allora si può a buon titolo pensare che l’HC ex Titans, stia perdendo la bussola e cominci a prendere decisioni “umorali”, per recuperare credibilità in uno spogliatoio che dopo 3 anni di programmazione, si trova esattamente al punto di partenza. Non che Tre Mason, sostituto dell’ex Vanderbilt, abbia fatto male, anzi. Però nell’alternanza che, a detta dello stesso capo allenatore, anche durante una partita avrebbe avuto luogo, non si è visto traccia del nº 30, sopravanzato nelle gerarchie, anche da un UFA come Cunningham, meritevole di elogi seppur sempre il 4º RB a roster.

A Fare da contr’altare a questo scenario, ci sono i Broncos. Capitanati da un sempre verde Peyton Manning, cercano il punto messo in preventivo in sede di pronostici per continuare la loro corsa alla prima giornata di P/O, da affrontare possibilmente “in poltrona”, sinonimo di records migliore o secondo best nella American Conference. Le assenze di Nate Irving e Danny Trevathan (MLB e OLB) non influiranno sul risultato della partita, stante un parco offensivo da paura.

Non elencheremo i giocatori a roster per la squadra del Colorado, sarebbe stucchevole e noioso, ma riteniamo doveroso avvisare Fox e compagni di non cadere nell’errore in cui è scivolato Arians domenica passata. Il Front seven dei Rams, non è quello di una squadra da ultimi posti della classifica. È molto probabilmente uno di migliori se non il migliore al mondo ed il capo allenatore dei Cardinals ha pagato a carissimo prezzo il tenativo continuo di sfidarlo, ottenendo il risultato di vedere il proprio QB titolare, Carson Palmer di fresco ricontrattato, uscire dal campo in “cart”. Ha preferito rischiare il proprio nº 3 piuttosto che cercare una strada più sicura con le corse anche se improduttive, vista l’imporanza della sfida.

Se Denver non riuscisse a portare sulla propria directory l’incontro con l’attacco, lo può fare con la difesa, visto i problemi mostruosi della squadra blu-oro in attacco. Arizona domenica, anche se ha pontificato l’ingresso di Drew Stanton, ha vinto con la difesa. Se i Broncos vogliono portare a casa una W senza tanto penare, facciano uguale, altrimenti a St. Louis domenica, i tifosi arietini, potrebbero vedere lo spettacolo desiderato, magari guardando uscire i propri beniamini sconfitti, ma con tantissimi problemi per gli avversari, uscenti vincitori si, ma a quale prezzo?

Buona partita a tutti!

Joe Risco

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